Repleto

re-plè-to

Significato Pieno, ricolmo

Etimologia voce dotta recuperata dal latino repletus, participio passato di replère ‘riempire’.

Termine raro e dotto, eppure il suo profilo (e si vede da lontano) ce lo rivela fratello del completo, quindi forse lo conosciamo già meglio di quanto possa parere. Peraltro è anche parente del pieno.

E in effetti proprio questo è il suo significato: un pienato intensificato dal prefisso re-. Più che pieno, ricolmo. E curiosamente il repleto ha conosciuto una quantità di usi specifici che davanti alla generalità del ‘pieno’ quasi disorientano: in particolare ha significato il pieno di sentimenti o di ispirazioni mistiche, il ricco di caratteri spirituali. Per cui si è repleti di virtù, di spirito di compassione, di gioia o amore. Ma (sempre specificamente e in senso opposto) è arrivato anche al sazio, al grasso e all’appagato. Per cui si è repleti di gelato, il periodo calmo mi dona una figura un po’ repleta, e me ne sto repleto nell’agio dell’aperitivo. Nel mezzo, si passa per un repleto che è ricco di un elemento caratteristico (il romanzo può essere repleto di allegorie) o semplicemente affollato (il bar era repleto, così siamo rimasti a parlare seduti sul marciapiede).

Quindi, quando leggiamo che ‘repleto’ significa ‘ricolmo’, si deve intendere che si tratta della schiuma di un’astrazione rispetto a secoli di usi spessi e precisi. E magari, proprio in virtù dell’accessibilità del significato del repleto, si può osare con una certa disinvoltura questa parola inusuale per significare con intensità un ‘pieno’ che merita uno sforzo descrittivo superiore: pensiamo alla persona repleta di astio, all’amico che al buffet si compone un piatto repleto di assaggi, alla contentezza di quando si entra in un teatro repleto di gente entusiasta. Una risorsa capace.

Parola pubblicata il 01 Settembre 2019