Scuffiare

scuf-fià-re (io scùf-fio)

Significato Ansare espirando forte dalle narici; mangiare con ingordigia

Etimologia etimo incerto: forse è di origine onomatopeica, forse è derivato del latino conflare ‘gonfiare’.

Non è un verbo dei più comuni, ma attenzione perché tocca dei livelli di profondità di osservazione davvero rari.

Non si sa bene per quale via, ma fin dagli albori dell’italiano abbiamo questo scuffiare (con varianti come ‘scuffare’) che significa un espirare dalle narici con ansito, rumorosamente. Dopo venti squilli ci risponde scuffiando la nonna che era ad annaffiare in terrazza, l’amico che fuma un pacchetto al giorno inizia a scuffiare dopo la prima rampa di scale, e in palestra, alla fine della serie, scuffiamo con serietà.

Curiosamente questo modo d’espirare, di ansare, è stato cucito in modo sistematico a due attività: la prima è l’uscire dall’acqua. Finché si è in acqua il controllo sul respiro è costante, lo sforzo continuo, e solo una volta usciti si torna a un naturale, rilassato scuffiare. Dopo una mattinata passata a giocare a pallone in mare, esco scuffiando, e la corsa di chi scuffia e gocciola verso il proprio ombrellone ci copre di sabbia.

La seconda ci porta al punto: il mangiare in maniera avida, con ingordigia. Scuffia chi si aggozza di roba da mangiare, emergendo a quando a quando da apnee masticatorie e col respiro mozzato dalla pressione interna del cibo; tanto che il significato di ‘scuffiare’ viene esteso a quest’azione tutta. All’aperitivo vengono serviti i fritti, e in un batter d’occhio sono tutti accalcati al banchino a scuffiare, con gli anelli di cipolla e le melanzane che spuntano loro a ciuffi dalla bocca; il cugino scuffia in maniera indecente ririservendosi di tortelli e volgendo altri complimenti affannati alla cuoca come giustificazione; e l’amica si scuffia anche la schiacciata che spettava a te, “Oh, ero sovrappensiero”.

Il mangiare ingordo significato col respiro affannato. Una raffinatezza da poeti.

(‘Scuffiare’ è anche il ribaltarsi dell’imbarcazione, e in questo caso pare venga da ‘cuffia’, senza che però sia chiaro perché; ma questa è un’altra storia e si dovrà raccontare un’altra volta.)

Parola pubblicata il 10 Ottobre 2018