Sderenare

sde-re-nà-re

Significato Spossare, affaticare oltremodo; malmenare

Etimologia dall’antico sdirenare, che aggiunge una s- intensiva a direnare ‘affaticare’, a sua volta derivato di reni col prefisso negativo di(s)-.

Si tratta di un regionalismo dell’Italia centrale, attestato già nel Seicento, e ha dei pregi notevoli.

Il primo è la precisione: lo stancare profondo dello sderenare è fisicamente localizzato. Spesso la spossatezza è (o ci sembra) una generica prostrazione d’energie che pesa su tutto il corpo, invece lo sderenare ce la riferisce alle reni, alla parte bassa della schiena. Insomma, è proprio uno sfiancare che comunemente accosteremmo allo spezzare la schiena (pittorescamente chiamata anche ‘il filo delle reni’), con una sfumatura quasi violenta. Infatti lo sderenare può anche avere il significato di un menare duro, che concia male.

Il secondo è un’espressività non comune: sul ‘direnare’ di base, che da sé significherebbe già un affaticare oltremodo, s’installa un prefisso intensivo. E questo non ci stupisce, ma ci porta solo all’antico ‘sdirenare’: invece la ‘i’ si apre in ‘e’, permettendo a una pronuncia già lunga di diventare corposa, potente. In particolare carica e dà volume a una sequenza di consonanti (s-d-r) che ci evoca in maniera ineludibile lo sdraiato, lo sdrucciolato, lo sdrucito.

Infine, se sei sderenato sei messo male; ma il colore vivace di questa parola, che dipinge a tinte così forti, può perfino contribuire a sdrammatizzare (!).

Così mando un messaggio gentile per dare buca alla cena perché a trasportare la legna mi sono sderenato e mi devo riposare, forse dovrò pure prendere qualcosa; com’è come non è, a giocare a calcio con certa gente si finisce per sderenarsi; e concluso il trasloco l’amico si dice sderenato dal duro lavoro, anche se è arrivato all’ultimo e ha solo portato al cassonetto il polistirolo degli imballi vuoti.

Peraltro, ma è un uso nemmeno sempre registrato, sderenarsi può voler dire inchinarsi in adulazione (l’assistente si sderena davanti al capo per compiacerlo). Anche questa attività affatica le lombari, dopotutto.

Parola pubblicata il 19 Novembre 2018