Serraglio

ser-rà-glio

Significato Raccolta di animali rari tenuti in gabbia al fine di esibirli; residenza regale islamica

Etimologia nel primo significato, dal latino serraculum, derivato di serrare, alterazione di serare ‘chiudere’, derivato di sera serratura. Nel secondo, dal turco saray ‘palazzo’.

In Europa il serraglio è stato per lunghi secoli la raccolta di animali (e il luogo in cui questi erano tenuti) che veniva impiegata per dare spettacolo. Spesso si trattava di bestie feroci, quasi sempre rare, che vivevano la loro vita in cattività, rinserrati - appunto - nel serraglio (che aveva quindi un carattere circense). Questa parola aveva anche degli altri significati, quali quello di opera di fortificazione militare e di chiusa fluviale. Tutti casi che in qualche modo coinvolgono una chiusura.

Ma quando la parola turca saray, che significa ‘palazzo’, si affacciò sul panorama europeo, naturalmente fu adattata nella forma già nota di ‘serraglio’. Così iniziò a descrivere quelli che in Europa erano i palazzi islamici più noti, ossia i palazzi dei sovrani - pensiamo al serraglio di Istanbul, altrimenti noto come il palazzo Topkapi. E dato che i riferimenti al mondo islamico erano spesso suggestioni, piuttosto che cognizioni, a questo termine fu anche ricondotto il significato improprio di ‘harem’: ad esempio, è in questo senso che ‘serraglio’ viene usata nel titolo dell’opera buffa di Mozart “Il ratto del serraglio”, del 1782, che racconta di una giovane spagnola imprigionata nel serraglio di un pascià turco.

Parrebbe che questa parola non offra usi buoni per la quotidianità dei nostri tempi; ma c’è almeno un suo uso figurato ancora decisamente comune: il serraglio quale coacervo di animali dipinge naturalmente una situazione di confusione fuori controllo. L’appartamento condiviso da cinque coinquilini diventa un serraglio, una coalizione politica può rivelarsi un inutile serraglio, e ci si ripropone di non tornare in quel ristorante che pare un serraglio.

Parola pubblicata il 10 Dicembre 2015