Sfottò

sfot-tò

Significato Derisione, dileggio

Etimologia derivato di sfottere, a sua volta da fottere.

Qui si deve fare attenzione perché è una parola problematica su diversi livelli. Quando una parola che in sé appartiene a un registro piuttosto grossolano e triviale viene usata in modo automatico (senza pensiero) poiché in qualche maniera sembra accettabile, neutra o appena speziata, il rischio di essere volgari si fa concreto.

La situazione sull’ammissibilità dell’uso di ‘sfottò’ si potrebbe descrivere aritmeticamente: ‘sfottò’ deriva strettamente da ‘sfottere’, ‘sfottere’ deriva strettamente da ‘fottere’, perciò ‘sfottò’ è ammissibile nei casi e nei modi in cui è ammissibile l’uso di ‘fottere’, che sappiamo non essere buono per il colloquio con le maestre, per intendersi. E sempre per intendersi, non è un termine che si dovrebbe trovare senza ragione speciale sui giornali. Eppure si trova, ed è usato spesso e con evidente piacere, con la chiara, ingenua convinzione di star usando un termine un po’ colorito e del tutto lecito.

Non solo lo sfottò è più grossolano di quanto paia sul mero livello del registro espressivo; anche concettualmente è un dileggio basso. Non c’è l’acume dell’ironia, figuriamoci se c’è la complessità critica della satira, e nemmeno il sarcasmo sta nello sfottò. Non è la canzonatura dello scanzonato: lo sfottò è il dileggio tanto tonto quanto aggressivo, con una forte cifra di persecuzione. Usa la risata di derisione, becera, torta, sboccata, per schiacciare, umiliare, ferire. Insomma, non solo spesso non c’è intelligenza nell’uso di questo termine, ma il suo stesso significato implica la descrizione di un’ottusità priva di sensibilità che nel migliore dei casi è inetta, reazionaria nel peggiore. Il ragazzino delle medie viene stritolato giorno per giorno dagli sfottò dei compagni, il discorso politico impostato sugli sfottò si è già schiantato sugli scogli, si valuta la rilevanza penale degli sfottò cantati allo stadio.

Lo sfottò è una cosa volgare, e come molte cose volgari è una cosa seria.

Parola pubblicata il 27 Agosto 2018