Solipsismo

so-li-psì-smo

Significato Dottrina filosofica secondo cui il soggetto pensante è l’unica realtà; individualismo

Etimologia dalla forma latina solipsismus, coniata da Emmanuel Kant nella sua ‘Critica della ragion pratica’, del 1788. Composta da solus solo e ipse egli stesso.

Quella del solipsismo è una dottrina interessante, che non è facile esporre in poche parole, ma che si intuisce bene.

Ciascuno di noi sa che esiste. Conosce i propri pensieri e le proprie percezioni; e in effetti, non c’è prova che questi non siano l’unica realtà oggettiva. Tutto l’universo di conoscenza e morale potrebbe essere un colossale film girato e proiettato dalla nostra coscienza, a nostro singolare uso: io esisto, e nient’altro. Si tratta di una dottrina che grossomodo coincide con quella dell’idealismo soggettivo (forse qualcuno ne ha reminiscenze dal liceo), e ha dei suggestivi sviluppi sia in ambito gnoseologico (cioè nello studio della conoscenza), sia in ambito pragmatico, etico e metafisico; e anche se non è più in voga, certi suoi profili sono ben riconoscibili a tutt’oggi in certe tendenze culturali - quasi come il buffo naso del bisnonno che torna a manifestarsi nei discendenti.

Infatti questo complesso concetto ha invitato una semplificazione molto incisiva: il solipsista finisce per essere l’individualista estremo. In questo senso il massimo egoismo trova una dimensione nuova, ed eccezionalmente schietta: me ne frega solo del mio pro perché io esisto, gli altri non so, e perciò me ne cale poco.

È vero che nella vita esiste un’asimmetria: di noi medesimi abbiamo esperienza diretta, degli altri e dei loro stati interiori solo una ipotetica, inferenziale. Ma questo non giustifica un arroccamento su sé stessi. Immaginazione ed empatia sono forme di conoscenza, rispetto a cui il solipsista resta semplicemente ignorante; e la solidarietà è cultura, al modo in cui lo sono la poesia e l’alta scienza.

Parola pubblicata il 07 Marzo 2015