Sopralluogo

so-pral-luò-go

Significato Ispezione compiuta a fini d’indagine; sul luogo

Etimologia composto di sopra- e luogo.

Conosciamo il sopralluogo come versatilissimo sostantivo: il sopralluogo lo fa la magistrata sulla scena del delitto, lo fa il perito dell’assicurazione, io stesso faccio un sopralluogo per vedere se questa zona mi piace, per affittarci casa, e l’amico che si crede un dongiovanni racconta d’aver fatto un sopralluogo al locale per valutare la selvaggina. Abbraccia uno spettro continuo d’ispezioni, che vanno dalle più tecniche, sistematiche e rituali a quelle più informali che cercano appena d’annusare impressioni. Ma tutte indagini fatte in un posto di persona.

Ora, non si riesce a cogliere appieno l’eleganza della sua composizione senza sapere che il sopralluogo nasce nel Seicento come avverbio: non si faceva un sopralluogo, ma si andava sopralluogo. Questo genere d’ispezione fatta direttamente da una persona in un sito non viene descritta attraverso percezioni sensoriali, ma solo attraverso la posizione del suo corpo, che in maniera naïf e massiccia viene descritto direttamente sopra il posto, coi piedi su quel terreno preciso.

Attenzione, non su luogo, ma sopra luogo: la differenza può parere una sottigliezza bizantina, invece è enorme. Se vedo una foto ‘sul giornale’ o ‘sopra il giornale’ le immagini che mi si formano in mente sono radicalmente diverse: la prima è inclusa, pubblicata sulla pagina, la seconda è solo appoggiata sulla copia del quotidiano. Perché il ‘su’ è ampio e versatile, si presta a prossimità e inclusioni più mobili. Il ‘sopra’ invece è rigorosamente posizionale, spaziale. Se ci sentiamo per telefono e ti dico che sono sul mare tu pensi ‘Ah che bella la spiaggia’, se ti dico che sono sopra il mare tu pensi ‘Eh?’. Così, se dico che sono ‘sul luogo’, potresti pensare che ciondolo da quelle parti, faccio una capatina al bar ma mi trovi; se sono ‘sopra il luogo’ ci sono presente e pesante con le suole, frugando col piglio ispettivo del padrone della situazione.

Piccole, profonde bellezze di significato che riverberano in una semplicissima combinazione di avverbio più sostantivo che da avverbio si fa sostantivo.

Parola pubblicata il 07 Novembre 2018