Stillicidio

stil-li-cì-dio

Significato Il cadere goccia a goccia; ripetizione monotona, insistente

Etimologia dal latino: stillicidium, composto da stilla goccia, e càdere cadere.

Il gocciolare continuo, ripetitivo, monotono dello stillicidio è un’immagine suggestiva - o meglio, un suono suggestivo. Può disturbare, dar fastidio, ma anche sfibrare, angosciare. Avremo forse in mente il rigirarsi insonni fra le coperte a causa del gocciolío notturno di un lavandino, o la celebre tortura (cinese?) delle gocce fatte continuamente cadere sulla fronte della vittima fino a portarla alla pazzia.

Figuratamente lo stillicidio diventa una situazione monotona che genera angoscia. Pensiamo allo stillicidio di una guerra di trincea, allo stillicidio di un’insistente denigrazione mediatica, allo stillicidio di una lenta malattia.

Il suffisso [-cidio] siamo abituati a collegarlo ad un’uccisione; ma questo deriva dal verbo latino [caedo] uccidere, e non da [cado] cadere, come nel caso dello stillicidio. Ciononostante, al nostro orecchio l’etimo non impone una netta differenza; e la sfumatura che può assumere il sentimento dello stillicidio è qualcosa di vicino ad un’angoscia che stringe lentamente alla morte.

Ricordiamo che lo stillicidio, nel lessico giuridico, è l’acqua che gronda dal tetto, e che in medicina il tempo di stillicidio è il tempo che ci mette una puntura a non stillare più sangue.

Parola pubblicata il 18 Marzo 2013