Suffragio

suf-frà-gio

Significato Espressione della volontà attraverso un voto; favore, consenso

Etimologia dal latino: suffragium, derivato di suffragari favorire, votare, composto da sub- sotto e frangere rompere: spesso le tessere di voto da depositare nelle urne non erano altro che cocci rotti.

L’intuizione dell’esprimere una volontà tramite un voto scritto non è scontata: dal caos delle acclamazioni alla volatilità delle dichiarazioni orali, ha tratto la democrazia ad un primo approdo di ordine. E quindi non è simpatico che questa parola sia quasi totalmente esaurita nella formula del “suffragio universale” - un tempo espressione da rivoluzionario, oggi espressione da sussidiario -, senza che quasi esista altro modo di impiegarla. Anche perché in questa formula non resta molto del forte carattere del suffragio - essendo anche spesso prontamente tradotta (“voto esteso a tutti”), quasi fosse un latinismo per pochi.

Il suffragio ci racconta una volontà che si fa concreta, tracciata su una massa fisica, una volontà sigillata su un corpo grazie ad un simbolo - praticamente magia -, una volontà che concorre secondo regole pacifiche ammesse a formare una volontà più ampia e condivisa, che decida un equilibrio sociale. Il suffragio universale, in questa prospettiva, diventa un concetto gigantesco.

Il suffragio è fisico. E questo è evidente anche nell’uso esteso che si può fare di questa parola, intendendo con il suffragio anche il generico consenso: se una proposta ha il mio suffragio non significa che può godere del mio plauso composto o del mio benevolo favore. La mia è un’approvazione che è volontà di sostegno, volontà che voglio segnare, tracciare in modo concreto.

Parola pubblicata il 22 Dicembre 2013