Svicolare

svi-co-là-re (io svì-co-lo)

Significato Entrare in un vicolo per sfuggire a qualcuno; eludere, evitare un problema

Etimologia composto parasintetico di vicolo, col prefisso derivativo s-.

Le parole che prendono i loro significati dalla descrizione di un atto fisico e specifico sono fra le più potenti e godibili della lingua.

Lo svicolare ci porta nel cuore antico delle nostre città, dove tuttora dalle vie più larghe si dipanano capillari di vicoli. Il vicolo ha certamente una carica pittoresca ineguagliabile (quante volte vediamo turisti imbambolati davanti a uno scorcio inatteso), ma nella vita cittadina è per eccellenza il luogo di passaggio che nasconde - che nasconde con equanimità i buoni e i cattivi, coprendo l’intimità, celando traffici, occultando fughe come un regno degli elfi delle leggende nordiche. Ed è qui che emerge lo svicolare, letteralmente l’entrare nel vicolo per sottrarsi a qualcuno che ci cerca o ci insegue: c’è una certa furbizia, nello svicolare, una padronanza del luogo, una presenza tattica, oltre che l’aspettativa di una certa benevolenza da parte di quel luogo riposto.

Oggi forse non ci capita spesso di svicolare dai creditori tuffandoci in un vicolo col mantello che svolazza; ma l’astrazione di questo atto in un più generico eludere, evitare una situazione problematica resta vivida, e forte di quei callidi connotati. Piuttosto svicoliamo dalla domanda scomoda con un’altra domanda o con una risposta di circostanza; il coinquilino è un maestro dello svicolare quando è il suo turno di fare le pulizie; e apprezziamo profondamente chi si prende le proprie responsabilità senza svicolare.

Magnifica suggestione di quella quotidianità che nei secoli ha brasato la nostra lingua.

Parola pubblicata il 19 Settembre 2017