Ubriaco

u-brià-co

Significato Chi sia in condizioni di etilismo acuto; esaltato & annebbiato

Etimologia dal latino: ebriacus ubriaco. Composto di ebrius ebbro, di etimo incerto ma sicuramente opposto a sobrius sobrio, e del suffisso, -acum che si trova anche in meracum non mescolato, da merum (vino) puro.

Troppe delle persone che si ubriacano lo fanno appena hanno il giorno dopo libero, bevendo vino da tavola scadente o sciacquatura di piatti iperalcolica etichettata come rum, perlopiù per annichilire (per un tempo apprezzabile) una coscienza che grida che la vita che vivi non è quella che vuoi. E dall’alto si risponde al fenomeno con una condanna generale, lontana e fertile come una raccomandazione papale.

Baudelaire scriveva “Ubriacatevi; ubriacatevi senza smettere! Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro”. E scriveva questo perché l’ubriachezza - quale che sia! - può essere, per chi sia responsabile della sua veste sacra, veicolo di entusiasmo compartecipe, presente, capace di rimettere in cuore un potente sentimento di asilo, una liturgia purificatrice ed estatica: anche su questo fronte, il discriminante che eleva dalla barbarie - sbronze chimiche, smaniose e prive di discernimento - è la sacralità del gesto.

Nel significato corrente, poesia a parte, resta l’accezione forte di euforia poco giudiziosa.

Parola pubblicata il 17 Dicembre 2010