Inalienabile

i-na-lie-nà-bi-le

Significato Che non può essere venduto, ceduto; che non può essere abolito o soppresso

Etimologia da alienabile, derivato di alienare, voce dotta recuperata dal latino dal significato di ‘cedere, trasferire’, da alienus ‘altrui’, derivato di alius ‘altro’ — con prefisso negativo in-.

Questa parola vive una vita molto particolare: nella lingua comune è impiegata quasi esclusivamente nel qualificare diritti che non possono essere aboliti, che sono insopprimibili. Quindi la sua è un’esistenza altissima, e la conduce fra dichiarazioni universali, statuizioni di principio, rivendicazioni civili. In mezzo alle quali si fa notare con un portamento e una presenza uniche. Però dentro c’è l’alieno, che ci fa lì?

Uno dei primi tecnicismi che si imparano studiando giurisprudenza è il verbo ‘alienare’. Come significato non c’entra molto con l’alienarsi, che ha il significato di ‘estraniarsi’, ma comunque ci parla di un’azione che coinvolge un alius, cioè un altro-fra-molti. Significa trasferire ad altri un diritto, in particolare — leggi: nella maggior parte dei casi — di proprietà e a titolo oneroso (non gratis). Di solito, semplicemente, se ti alieno un immobile te lo sto vendendo. Il significato originario di questo alienare è esattamente quello di trasferire ad altri — potremmo leggerlo come un ipotetico altrare.

Ecco, in diritto il termine ‘inalienabile’ (probabilmente invalso come traduzione del francese inaliénabile) ha il significato preciso e semplice di ‘non trasferibile ad altri’, in una bella piega di fuori commercio. Così per esempio saranno inalienabili i beni demaniali dello Stato, inalienabili tesori archeologici di nuovo ritrovamento e clamoroso interesse culturale, inalienabile per un certo periodo la casa acquisita in un piano di edilizia agevolata. È da questa accezione tecnica, corrente nel gergo specifico del diritto, che nel Settecento si estende l’inalienabile politico, quello degli alti consessi.
E per comprenderne meglio la cifra risultante ci viene in aiuto un ultimo significato dell’inalienabile, di gusto letterario.

Se qualcosa non può essere rinunciato, ceduto, e non può esserlo nel modo più assoluto, perentorio e radicale, l’occhio del poeta (tanto nella dichiarazione dei diritti quanto in letteratura, se non sono letteratura entrambe) riconosce questo: ciò che è inalienabile è semplicemente connaturato, proprio, intrinseco, costitutivo, allacciato e fuso in maniera genetica, caratterizzante. La perdita dell’inalienabile è impossibile o abominevole.

Così possiamo parlare dell’eredità inalienabile di una tradizione cittadina, l’innovazione poetica è una forza comune e inalienabile della lingua, l’ironia è un tuo tratto inalienabile. Bello come un tipo di inseparabilità che parlava di proprietà finisca per parlarci di chi siamo.

Parola pubblicata il 07 Dicembre 2020