Etimologia dal latino: abstrusus, participio passato di abstrudere spingere via, nascondere, composto di ab allontamento e strudere spingere.
Si tratta di una parola dal suono splendido, che con quella combinazione di s-t-r già invita il significato di qualcosa di ritorto. L’astruso infatti è ciò che è talmente involto e complicato da essere difficile da capire: l’etimo ci parla di qualcosa che viene spinto via, nascosto allo sguardo, e in questo senso si riferisce al viluppo complesso che cela il significato o il percorso di ciò che è astruso. Per meglio usare questa parola è importante vederla come il participio passato che è - anche se il verbo “astrudere” non esiste: l’astruso è il nascosto, ciò che viene spinto fuori dalla comprensione. Si dice che un film ha una trama astrusa quando il filo di questa sfugge allo spettatore; leggendo un libro si può capire che è pieno di meraviglie ma completamente astruse; l’oratore alla conferenza si può parlare addosso crogiolandosi in discorsi astrusi.
Anche se è tautologico, sottolineiamo che nella più gran parte dei casi l’astruso è una responsabilità umana: il porre fuori dalla comprensibilità qualcosa è frutto di una mancata considerazione del suo destinatario, di una concezione ristretta, elitaria e magari esoterica della comunicazione.
Si tratta di una parola dal suono splendido, che con quella combinazione di s-t-r già invita il significato di qualcosa di ritorto. L’astruso infatti è ciò che è talmente involto e complicato da essere difficile da capire: l’etimo ci parla di qualcosa che viene spinto via, nascosto allo sguardo, e in questo senso si riferisce al viluppo complesso che cela il significato o il percorso di ciò che è astruso. Per meglio usare questa parola è importante vederla come il participio passato che è - anche se il verbo “astrudere” non esiste: l’astruso è il nascosto, ciò che viene spinto fuori dalla comprensione. Si dice che un film ha una trama astrusa quando il filo di questa sfugge allo spettatore; leggendo un libro si può capire che è pieno di meraviglie ma completamente astruse; l’oratore alla conferenza si può parlare addosso crogiolandosi in discorsi astrusi.
Anche se è tautologico, sottolineiamo che nella più gran parte dei casi l’astruso è una responsabilità umana: il porre fuori dalla comprensibilità qualcosa è frutto di una mancata considerazione del suo destinatario, di una concezione ristretta, elitaria e magari esoterica della comunicazione.