SignificatoChe aderisce al fascismo; violento, dittatoriale, oppressivo, razzista
Etimologia da fascio, propriamente mazzo, fastello di legna o erbe, e per estensione gruppo, associazione specie a fine rivoluzionario.
Siamo in Italia, e un certo tipo di comportamento umano, quello di chi si impone con la forza, di chi prevarica con le proprie idee, di chi mostra un’ottusità violenta, di chi opprime con piglio autoritario e di chi si abbandona alla figura forte, noi lo chiamiamo fascista.
Sono sicuro che in altre parti del mondo si usano parole che si riferiscono a storie diverse: noi abbiamo vissuto la violenza, l’oscurantismo e il principio di autorità sotto il nome di fascismo, e per antonomasia oggi, qui, li significa.
L’intento politico si è astratto: come diceva Gaber “fascismo e comunismo sono vecchi soprannomi per anziani”: ciò che rimane di ciò che è stato è una preziosa sintesi di un male pervasivo e variegato così come lo abbiamo imparato dalle bocche dei nostri nonni. Questa parola è un’eredità in cui il pantano della polemica si è asciugato e che ci disegna un sadomasochismo senza sesso - una torcia che, nella democrazia che cresce, arde di una consapevolezza di lunga data, capace di illuminare e bruciare, nominandolo, il verminoso demone della sopraffazione, dell’ingiustizia, e dell’umana paura.
Siamo in Italia, e un certo tipo di comportamento umano, quello di chi si impone con la forza, di chi prevarica con le proprie idee, di chi mostra un’ottusità violenta, di chi opprime con piglio autoritario e di chi si abbandona alla figura forte, noi lo chiamiamo fascista.
Sono sicuro che in altre parti del mondo si usano parole che si riferiscono a storie diverse: noi abbiamo vissuto la violenza, l’oscurantismo e il principio di autorità sotto il nome di fascismo, e per antonomasia oggi, qui, li significa.
L’intento politico si è astratto: come diceva Gaber “fascismo e comunismo sono vecchi soprannomi per anziani”: ciò che rimane di ciò che è stato è una preziosa sintesi di un male pervasivo e variegato così come lo abbiamo imparato dalle bocche dei nostri nonni. Questa parola è un’eredità in cui il pantano della polemica si è asciugato e che ci disegna un sadomasochismo senza sesso - una torcia che, nella democrazia che cresce, arde di una consapevolezza di lunga data, capace di illuminare e bruciare, nominandolo, il verminoso demone della sopraffazione, dell’ingiustizia, e dell’umana paura.