Etimologia forse dal medio tedesco: grit avarizia; forse dall’italiano meridionale: crittu cretto, cioè crepa, crepato, riferito in particolare alle crepe del terreno arido.
Il suono aspro, dentale di questa parola rende bene l’asprezza del giudizio nei confronti del gretto. Il senso di avaro si confonde nel colore generale della parola, che identifica una qualità netta di sterilità, di durezza, di cui l’avarizia non è che una specie, pur se molto rilevante.
Sarà gretto chi si lamenta che avendo di più deve dare di più - alla mensa universitaria, in ospedale; sarà gretto il ricco turista che, in viaggio in Medioriente, contratta per un’ora per strappare un prezzo più basso di un dollaro al poveraccio che vende tappeti; sarà gretto il vecchio abbiente che cerca la badante fra le maglie dei caporalati per poterle pagare un tozzo di pane al nero.
Il suono aspro, dentale di questa parola rende bene l’asprezza del giudizio nei confronti del gretto. Il senso di avaro si confonde nel colore generale della parola, che identifica una qualità netta di sterilità, di durezza, di cui l’avarizia non è che una specie, pur se molto rilevante.
Sarà gretto chi si lamenta che avendo di più deve dare di più - alla mensa universitaria, in ospedale; sarà gretto il ricco turista che, in viaggio in Medioriente, contratta per un’ora per strappare un prezzo più basso di un dollaro al poveraccio che vende tappeti; sarà gretto il vecchio abbiente che cerca la badante fra le maglie dei caporalati per poterle pagare un tozzo di pane al nero.