SignificatoChe è in linea con i principi di una dottrina; che appartiene alla Chiesa cristiana ortodossa
Etimologia dal greco: ortodoxos, composto di ortos retto e doxa opinione. La retta opinione.
Si tratta di una parola molto alta ed elegante, di quelle nate negli ambiti religiosi: l’ortodossia è l’adesione perfetta ad un paradigma, ad una credenza, l’osservante accettazione di una dottrina che studiosamente non si porta mai fuori dal suo alveo.
È in quest’ottica che si legge il nome della Chiesa ortodossa: con lo scisma del 1054 e la separazione dalla Chiesa di Roma, i patriarcati dell’est ritennero di restare quelli che più fedelmente rispecchiavano la dottrina cristiana; perciò si dissero ortodossi. Infatti la rottura del 1054, avvenuta attraverso le reciproche scomuniche del Papa Leone IX e del Patriarca di Costantinopoli Michele I, fu uno iato ampiamente preparato da un progressivo distanziamento che era avvenuto fra oriente e occidente circa questioni teologiche - nonché politiche.
Oggi questa parola è facile da trovare anche in ambiti laici, dove ovviamente acquisisce connotati più ironici, specie nella formula del ‘non ortodosso’: si parlerà del politico che non segue l’ortodossia del partito; si parlerà del divulgatore che usa espressioni non proprio ortodosse per spiegare concetti alti; il funerale si terrà in un clima energico e festoso che proprio ortodosso non è.
Dopotutto l’ortodossia è figlia di un assoluto, e in un mondo relativo rimane un termine di paragone scherzoso.
Si tratta di una parola molto alta ed elegante, di quelle nate negli ambiti religiosi: l’ortodossia è l’adesione perfetta ad un paradigma, ad una credenza, l’osservante accettazione di una dottrina che studiosamente non si porta mai fuori dal suo alveo.
È in quest’ottica che si legge il nome della Chiesa ortodossa: con lo scisma del 1054 e la separazione dalla Chiesa di Roma, i patriarcati dell’est ritennero di restare quelli che più fedelmente rispecchiavano la dottrina cristiana; perciò si dissero ortodossi. Infatti la rottura del 1054, avvenuta attraverso le reciproche scomuniche del Papa Leone IX e del Patriarca di Costantinopoli Michele I, fu uno iato ampiamente preparato da un progressivo distanziamento che era avvenuto fra oriente e occidente circa questioni teologiche - nonché politiche.
Oggi questa parola è facile da trovare anche in ambiti laici, dove ovviamente acquisisce connotati più ironici, specie nella formula del ‘non ortodosso’: si parlerà del politico che non segue l’ortodossia del partito; si parlerà del divulgatore che usa espressioni non proprio ortodosse per spiegare concetti alti; il funerale si terrà in un clima energico e festoso che proprio ortodosso non è.
Dopotutto l’ortodossia è figlia di un assoluto, e in un mondo relativo rimane un termine di paragone scherzoso.