SignificatoDichiarazione delle proprie idee; mestiere
Etimologia dal latino: professus cioè, propriamente, che ha dichiarato apertamente, da profiteri, composto di pro davanti e fateri intensivo di fari parlare.
La professione, come mestiere, siamo abituati ad associarla ai lavori ritenuti più alti, agli ordini professionali e via dicendo. La radice però ci dice molto di più, con delle implicazioni tanto più estese.
Il mestiere non è solamente il privato agire per ricavare guadagno: è sul foro della società che il mestiere è la professione, la pubblica dichiarazione del proprio ruolo, della propria scelta di vita - parlando con la voce della Costituzione, il modo in cui si è scelto di concorrere ‘al progresso materiale e spirituale’ del mondo in cui si vive.
Le formule in cui ‘professione’ significa strettamente una dichiarazione aperta resta in registri fortissimi, aulici o religiosi - la professione delle proprie idee, della propria fede. Ma nel parlare comune, che da circa sei secoli vuole la professione sinonimo di lavoro, questa può affondare radici importanti nella vita, può essere quel fare che è esempio, quel fare che dichiara, ed innalzare la professione dell’infermiere, dell’avvocato, del meccanico e del geometra all’identitaria vocazione del come stare al mondo. Perciò è tanto più tragico, quando il lavoro non è libertà.
La professione, come mestiere, siamo abituati ad associarla ai lavori ritenuti più alti, agli ordini professionali e via dicendo. La radice però ci dice molto di più, con delle implicazioni tanto più estese.
Il mestiere non è solamente il privato agire per ricavare guadagno: è sul foro della società che il mestiere è la professione, la pubblica dichiarazione del proprio ruolo, della propria scelta di vita - parlando con la voce della Costituzione, il modo in cui si è scelto di concorrere ‘al progresso materiale e spirituale’ del mondo in cui si vive.
Le formule in cui ‘professione’ significa strettamente una dichiarazione aperta resta in registri fortissimi, aulici o religiosi - la professione delle proprie idee, della propria fede. Ma nel parlare comune, che da circa sei secoli vuole la professione sinonimo di lavoro, questa può affondare radici importanti nella vita, può essere quel fare che è esempio, quel fare che dichiara, ed innalzare la professione dell’infermiere, dell’avvocato, del meccanico e del geometra all’identitaria vocazione del come stare al mondo. Perciò è tanto più tragico, quando il lavoro non è libertà.