Borsa

bór-sa

Significato Sacchetto; mercato pubblico soggetto a norme speciali

Etimologia dal latino: bursa, a sua volta dal greco: bursa pelle, e per estensione otre di pelle.

Parola comunissima e immagine fondamentale. Dall’otre di pelle che era si è estesa ad indicare un’infinità di sacchetti e custodie di vario tipo. Enorme successo hanno avuto anche gli usi figurati: pensiamo alle borse sotto gli occhi e alle borse dei marsupiali - e per metonimia è passata ad indicare anche il contenuto stesso della borsa, in particolar modo il denaro (chi ci dice “O la borsa o la vita!” non lo fa perché si è innamorato delle pregevoli rifiniture della borsa). Ma che c’entra questo con la borsa di commercio? Si potrebbe facilmente pensare al comune nesso col denaro: la borsa-oggetto contiene valori e così la borsa-mercato diventa scambio di valori. Ma la storia è un po’ diversa.

La città di Bruges, in Belgio, fra il XIV e il XV secolo è stata uno snodo commerciale di fondamentale importanza, tanto che vi si radunavano mercanti da tutta Europa - e il mercato si svolgeva principalmente in una particolare piazza. Fra questi mercanti vi erano quelli di una famiglia veneziana, che in quella piazza acquistò un palazzo: in poco tempo fu proprio il palazzo a diventare il cuore del mercato. Quella famiglia erano i Della Borsa - naturalizzati Van der Burse. Tanto successo ebbe quell’impianto commerciale che l’esperienza del mercato “Della Borsa” fu replicata ad Anversa, a Tolosa, a Lione, a Londra: insomma, dilagò in tutto il continente. Così oggi la borsa, astraendosi, ci significa un’adunanza organizzata per determinati affari, sottoposta a regole proprie.

Parola pubblicata il 11 Marzo 2013