È una parola molto elegante, che denota con una certa precisione un odore acre, penetrante - non certo un puzzo generico.
Infatti il suo connotato non è necessariamente sgradevole: certo, è un odore che colpisce, forte, di marchio batterico, ma che è anche estremamente vitale, sensuale.
L’afrore può essere quello di un sottobosco autunnale marcescente, costellato di funghi; si può parlare dell’afrore del vino nuovo, o del mosto in fermento; e non c’è parola migliore di questa per l’odore di un corpo sudato.
È una parola molto elegante, che denota con una certa precisione un odore acre, penetrante - non certo un puzzo generico.
Infatti il suo connotato non è necessariamente sgradevole: certo, è un odore che colpisce, forte, di marchio batterico, ma che è anche estremamente vitale, sensuale.
L’afrore può essere quello di un sottobosco autunnale marcescente, costellato di funghi; si può parlare dell’afrore del vino nuovo, o del mosto in fermento; e non c’è parola migliore di questa per l’odore di un corpo sudato.