Lavoro

la-vó-ro

Significato Impiego di energie volte ad uno scopo - in particolare, l’esercizio di un mestiere

Etimologia dal latino: labor fatica, lavoro.

In varie lingue europee, il significato originario di questa parola, messo in luce dalle diverse etimologie, pare concentrarsi sempre sui suoi accenti più negativi: dolore (travaillé; trabajo), servitù (Arbeit), forse urgenza (work).

Viene allora da chiedersi, ad esempio, perché questo lavoro da noi abbia una festa, perché ci si fondi su la Repubblica italiana: dopotutto si tratta di qualcosa di artificiale, alieno ad ogni forma animale non umana - e se è per giunta così tormentoso, è un agire che certo meriterebbe di esser solo lenito, e di nascosto, in penombra.

Ma il lavoro è cifra dell’umano: Darwin ci dice che al mondo sopravvive il più adattabile - e l’uomo non solo si adatta al mondo circostante, ma, unico, adatta a sé quel mondo. Il lavoro è la chiave.

Così il lavoro diventa il più usato mezzo di realizzazione personale (di per sé o permettendo stabilità o impiegandone i ricavi) e il momento forse più rilevante dell’azione individuale nella società, e lo strumento per adattare la nostra realtà a noi stessi e ai nostri progetti - un voto da non abbandonare al caso.

Nella vita dell’antico contadino il lavoro era il disperato, impotente tentativo di stare aggrappato al capriccioso seno della Natura: ora non è più così. A grande prezzo e con umanissimo sforzo d’ingegno e progresso, i nostri avi ci hanno riscattati dal lavoro come servaggio in perenne scacco - lavoro che è invece diventato libertà. Libertà che manca.

Parola pubblicata il 01 Maggio 2012