SignificatoAbbraccio; per estensione, unione sessuale
Etimologia dal latino: amplexus, da amplecti abbracciare, composto da amb- intorno e plectere intrecciare - parallelo al greco pleko intreccio.
È una delle parole di grazia più vertiginosa e di forza più gigantesca e dolce che esista nella nostra lingua, l’unione di due persone nel castone di un abbraccio che non sia stupida mescolanza, ma intreccio vitale - ed in modo speciale, nell’abbraccio supremo dell’amore, picco primo di comunione.
L’amplesso stravolge i sensi, nell’abbraccio e nell’amore, abbatte l’egemonia della vista e dell’udito, resuscita il tatto profondo e sottile, l’olfatto - sensi antichi che col capo affondato fra una testa e una spalla tornano a regnare - abbraccio che così ti richiama da tutto l’esterno di luci, suoni, cure, occorrenze, prenotazioni, coincidenze, appuntamenti col dovere che non sei tu e in cui sei polverizzato, abbraccio che ti riunisce, che ti rende intero - quasi come se, con la pur leggera ed effimera pressione di braccia e fianchi si ripetesse il moto delle profonde viscere della terra che attraverso gli eoni, con le pressioni delle loro masse titaniche, schiacciano la sparsa fluidità dei magmi in diamanti eterni ed indomabili.
È una delle parole di grazia più vertiginosa e di forza più gigantesca e dolce che esista nella nostra lingua, l’unione di due persone nel castone di un abbraccio che non sia stupida mescolanza, ma intreccio vitale - ed in modo speciale, nell’abbraccio supremo dell’amore, picco primo di comunione.
L’amplesso stravolge i sensi, nell’abbraccio e nell’amore, abbatte l’egemonia della vista e dell’udito, resuscita il tatto profondo e sottile, l’olfatto - sensi antichi che col capo affondato fra una testa e una spalla tornano a regnare - abbraccio che così ti richiama da tutto l’esterno di luci, suoni, cure, occorrenze, prenotazioni, coincidenze, appuntamenti col dovere che non sei tu e in cui sei polverizzato, abbraccio che ti riunisce, che ti rende intero - quasi come se, con la pur leggera ed effimera pressione di braccia e fianchi si ripetesse il moto delle profonde viscere della terra che attraverso gli eoni, con le pressioni delle loro masse titaniche, schiacciano la sparsa fluidità dei magmi in diamanti eterni ed indomabili.