SignificatoAvvocato di scarsa professionalità e che si presta a intrighi
Etimologia antonomasia del nome Azzecca-garbugli, personaggio de “I promessi sposi” di Manzoni - ovviamente composto da ‘azzeccare’ e ‘garbuglio’.
È molto curioso il fatto che il nome di un personaggio letterario che è poco più di una comparsa abbia dato origine a un’antonomasia di tale successo - ma la spiegazione è chiara.
Ne I promessi sposi, Azzecca-garbugli è il soprannome di un noto avvocato a cui Renzo si rivolge per sapere se c’è una via legale con cui far giustizia del torto che ha subito da don Rodrigo - il quale aveva minacciato il vigliacco don Abbondio impedendogli di celebrare il matrimonio fra Renzo e Lucia. Questo avvocato - il cui vero nome resta ignoto - mette in grande soggezione Renzo, povero e privo di cultura, che si reca da lui portando un onorario di due capponi, ma in realtà non è un professionista di valore. La sua vivacissima descrizione ce lo presenta in tutto il suo squallore, in un fasto pretenzioso allo sfascio, avvinazzato e pavido. Infatti, inizialmente, l’avvocato crede che sia Renzo ad aver minacciato il curato, e lo tranquillizza sulle possibilità di cavarsela; ma come salta fuori che invece era stato il potente don Rodrigo, nega i suoi servigi, non volendo metterglisi contro.
La celebrità dell’opera e l’intensità della descrizione del personaggio, nonostante sia davvero secondario, hanno reso il suo soprannome materia viva per un’antonomasia che descrive l’avvocato di scarsa professionalità e di onestà non specchiata - una vera onta per un ordine che merita rispetto. A Questo successo ha anche contribuito la frizzantezza del nome: qualcuno lo ha ricollegato alla voce milanese zaccagarbùj, cioè ‘attaccabrighe’; ma è un termine ben più antico di Manzoni. Ad esempio lo usa Machiavelli all’inizio del Cinquecento, recependolo dal fiorentino, in cui era già vivo col significato di affare cavilloso e poco chiaro, naturale risultato dell’associazione fra ‘azzeccare’ e ‘garbuglio’, per cui si deve indovinare a tentoni in un intreccio complicato.
È molto curioso il fatto che il nome di un personaggio letterario che è poco più di una comparsa abbia dato origine a un’antonomasia di tale successo - ma la spiegazione è chiara.
Ne I promessi sposi, Azzecca-garbugli è il soprannome di un noto avvocato a cui Renzo si rivolge per sapere se c’è una via legale con cui far giustizia del torto che ha subito da don Rodrigo - il quale aveva minacciato il vigliacco don Abbondio impedendogli di celebrare il matrimonio fra Renzo e Lucia. Questo avvocato - il cui vero nome resta ignoto - mette in grande soggezione Renzo, povero e privo di cultura, che si reca da lui portando un onorario di due capponi, ma in realtà non è un professionista di valore. La sua vivacissima descrizione ce lo presenta in tutto il suo squallore, in un fasto pretenzioso allo sfascio, avvinazzato e pavido. Infatti, inizialmente, l’avvocato crede che sia Renzo ad aver minacciato il curato, e lo tranquillizza sulle possibilità di cavarsela; ma come salta fuori che invece era stato il potente don Rodrigo, nega i suoi servigi, non volendo metterglisi contro.
La celebrità dell’opera e l’intensità della descrizione del personaggio, nonostante sia davvero secondario, hanno reso il suo soprannome materia viva per un’antonomasia che descrive l’avvocato di scarsa professionalità e di onestà non specchiata - una vera onta per un ordine che merita rispetto. A Questo successo ha anche contribuito la frizzantezza del nome: qualcuno lo ha ricollegato alla voce milanese zaccagarbùj, cioè ‘attaccabrighe’; ma è un termine ben più antico di Manzoni. Ad esempio lo usa Machiavelli all’inizio del Cinquecento, recependolo dal fiorentino, in cui era già vivo col significato di affare cavilloso e poco chiaro, naturale risultato dell’associazione fra ‘azzeccare’ e ‘garbuglio’, per cui si deve indovinare a tentoni in un intreccio complicato.