SignificatoRespingere; nel gioco delle bocce, urtare una boccia con la propria allontanandola dal boccino
Etimologia da boccia, assolutamente incerto; forse da un precedente bottia da un’origine preromana.
È forse una parola che sconta la sua colloquialità con le scarse fonti da cui è descritta nella sua evoluzione - contraddittorie, criptiche, vaghe. Ma diamine, è così usata!
A quanto pare, (a meno di fare riferimento ad etimologie anglosassoni che si rifanno a vecchi metodi di votazione simili al ballottaggio ), la bocciatura, che sia a scuola, ad un esame, la bocciatura di una proposta o di un progetto, deriva dal gioco delle bocce. Viene lanciata una piccola palla - il boccino - e scopo dei giocatori è lanciare le proprie bocce il più vicino possibile al boccino. Chi ha avuto la fortuna di osservare i professionisti del gioco in azione (falangi di anziani al bocciodromo) avrà notato l’astuzia con cui, nel mentre che si cerca di lanciare la boccia vicino al boccino, si tenta di colpire le palle degli avversari per allontanarle - o il boccino stesso. Questa azione con cui il proprio colpo si schianta sulla boccia nemica e la fa saltar via è la bocciata, il bocciare.
Si tratta di un’azione piuttosto evocativa, e l’immagine che ne deriva è intuitiva: esser bocciati è prendere un colpo, essere respinti via dall’obiettivo. In questo è molto affine al “rimbalzare”, che sta prendendo piede proprio in questi sensi (sono rimbalzato ad un esame). Insomma, parola spiacevole ma vivissima.
È forse una parola che sconta la sua colloquialità con le scarse fonti da cui è descritta nella sua evoluzione - contraddittorie, criptiche, vaghe. Ma diamine, è così usata!
A quanto pare, (a meno di fare riferimento ad etimologie anglosassoni che si rifanno a vecchi metodi di votazione simili al ballottaggio ), la bocciatura, che sia a scuola, ad un esame, la bocciatura di una proposta o di un progetto, deriva dal gioco delle bocce. Viene lanciata una piccola palla - il boccino - e scopo dei giocatori è lanciare le proprie bocce il più vicino possibile al boccino. Chi ha avuto la fortuna di osservare i professionisti del gioco in azione (falangi di anziani al bocciodromo) avrà notato l’astuzia con cui, nel mentre che si cerca di lanciare la boccia vicino al boccino, si tenta di colpire le palle degli avversari per allontanarle - o il boccino stesso. Questa azione con cui il proprio colpo si schianta sulla boccia nemica e la fa saltar via è la bocciata, il bocciare.
Si tratta di un’azione piuttosto evocativa, e l’immagine che ne deriva è intuitiva: esser bocciati è prendere un colpo, essere respinti via dall’obiettivo. In questo è molto affine al “rimbalzare”, che sta prendendo piede proprio in questi sensi (sono rimbalzato ad un esame). Insomma, parola spiacevole ma vivissima.