I Crumiri erano una popolazione del deserto sahariano, le cui scorrerie e ribellioni, verso la fine dell’Ottocento, dettero il pretesto ai Francesi per invadere la Tunisia. Il nome di questa popolazione giunse all’orecchio degli Europei, con esiti alterni. Infatti, mentre in Francia divenne un’antonomasia ingiuriosa, per indicare genericamente un barbaro, il suo sapore esotico fu invece impiegato felicemente a fini commerciali, dando il nome ai celebri biscotti piemontesi.
L’ingiuria in breve assunse un connotato specifico: il passaggio fra XIX e XX secolo, momento di grande battaglie sindacali, invitò l’uso di questa peculiare offesa per indicare i lavoratori che non solo non appoggiavano gli scioperi, ma che si prestavano a lavorare al posto degli scioperanti.
Se l’etimologia di questa parola fosse nota, certo sarebbe bollata come politicamente scorretta; ma come molte parole, attraversando i secoli si è rifatta una verginità. Resta la meraviglia.
Una parola stupefacente.
I Crumiri erano una popolazione del deserto sahariano, le cui scorrerie e ribellioni, verso la fine dell’Ottocento, dettero il pretesto ai Francesi per invadere la Tunisia. Il nome di questa popolazione giunse all’orecchio degli Europei, con esiti alterni. Infatti, mentre in Francia divenne un’antonomasia ingiuriosa, per indicare genericamente un barbaro, il suo sapore esotico fu invece impiegato felicemente a fini commerciali, dando il nome ai celebri biscotti piemontesi.
L’ingiuria in breve assunse un connotato specifico: il passaggio fra XIX e XX secolo, momento di grande battaglie sindacali, invitò l’uso di questa peculiare offesa per indicare i lavoratori che non solo non appoggiavano gli scioperi, ma che si prestavano a lavorare al posto degli scioperanti.
Se l’etimologia di questa parola fosse nota, certo sarebbe bollata come politicamente scorretta; ma come molte parole, attraversando i secoli si è rifatta una verginità. Resta la meraviglia.