SignificatoRagionamento per cui due premesse opposte conducono alla medesima conclusione; alternativa
Etimologia dal greco dìlemma, composto da di due e lemma premessa, da lambàno prendere.
Questa parola è molto curiosa perché è normalmente impiegata con un significato approssimativo, che ha poco a che vedere con quello proprio.
Infatti solitamente il dilemma è inteso quale scelta fra alternative, o perfino come incognita o situazione problematica: il giornalista parla del dilemma dell’intervento in politica del nuovo partito, ci si può trovare incastrati nel dilemma del menu per la grande cena, e la famiglia si trova investita nel solito dilemma sulla meta delle vacanze. Ma in filosofia il dilemma è un’altra cosa.
Esso si articola in due premesse che però conducono inevitabilmente alla medesima conclusione: poco importa della giustezza della prima o della seconda, dato che il risultato non cambia. Un esempio leggendario di dilemma è quello davanti a cui si sarebbe trovato il Califfo Omar, che fece bruciare la grande Biblioteca di Alessandria nel 642: se i libri che vi erano contenuti non riportavano quanto scritto nel Corano, erano nocivi, e perciò andavano bruciati; se invece riportavano ciò che dice il Corano, erano inutili, e perciò andavano bruciati.
La conclusione dei due ‘corni del dilemma’ può anche essere la medesima nel senso di ugualmente inaccettabile: se vado alla festa sono certo di incontrare persone che non voglio rivedere e che così riprenderanno a cercarmi; se non ci vado farò uno sgarbo bruciante al festeggiato.
Secondo il suo significato proprio è quindi una parola precisa e complessa - da tenere a mente, anche se gli usi profani prendono grande forza.
Questa parola è molto curiosa perché è normalmente impiegata con un significato approssimativo, che ha poco a che vedere con quello proprio.
Infatti solitamente il dilemma è inteso quale scelta fra alternative, o perfino come incognita o situazione problematica: il giornalista parla del dilemma dell’intervento in politica del nuovo partito, ci si può trovare incastrati nel dilemma del menu per la grande cena, e la famiglia si trova investita nel solito dilemma sulla meta delle vacanze. Ma in filosofia il dilemma è un’altra cosa.
Esso si articola in due premesse che però conducono inevitabilmente alla medesima conclusione: poco importa della giustezza della prima o della seconda, dato che il risultato non cambia. Un esempio leggendario di dilemma è quello davanti a cui si sarebbe trovato il Califfo Omar, che fece bruciare la grande Biblioteca di Alessandria nel 642: se i libri che vi erano contenuti non riportavano quanto scritto nel Corano, erano nocivi, e perciò andavano bruciati; se invece riportavano ciò che dice il Corano, erano inutili, e perciò andavano bruciati.
La conclusione dei due ‘corni del dilemma’ può anche essere la medesima nel senso di ugualmente inaccettabile: se vado alla festa sono certo di incontrare persone che non voglio rivedere e che così riprenderanno a cercarmi; se non ci vado farò uno sgarbo bruciante al festeggiato.
Secondo il suo significato proprio è quindi una parola precisa e complessa - da tenere a mente, anche se gli usi profani prendono grande forza.