Fanfara

fan-fà-ra

Significato Complesso strumentale formato da ottoni e percussioni; musica festosa o solenne eseguita da un complesso di ottoni, di solito in apertura di cerimonie militari o in occasioni venatorie. Figuratamente, discorso ampolloso ed esagerato, proferito con tono celebrativo. Manifestazione evidente di fenomeni acustici

Etimologia dal francese fanfare ‘fanfaronata, chiassata’, da cui ‘banda musicale’, e avrebbe origine dalla sequenza imitativa fan-fa.

O Moll e Doll, comincia il tempo bello.
Udite lo squillar d’una fanfara
che corre in cielo rapida? È il fringuello.
Fringuello e cincia, ognuno già prepara
per il suo nido il mustio e il ragnatelo;
e d’ora in ora primavera a gara
cantano, uno sul pero, uno sul melo.
Giovanni Pascoli, “Italy”

Sin dalla sua prima comparsa, questa parola ha avuto sempre sia un significato musicale sia uno figurato. Fanfare fu utilizzata per la prima volta da François Rabelais nel 1542, che visse per alcuni periodi in Italia; nei suoi scritti trattò con notevole cognizione anche di musica. Nel suo Pantagruel, il gigante eponimo visita una magnifica libreria che annovera molti volumi dai titoli stravaganti, tra cui Les fanfares de Rome.

Purtroppo quest’affascinante attestazione letteraria non chiarisce le origini del termine, che è ritenuto generalmente un’onomatopea, forse derivata dalla radice fanfa (ostentazione), risalente allo spagnolo della fine del Quattrocento. In castigliano fanfarrón significa fanfarone, millantatore e ovviamente anche il fanfarone nostrano ha la stessa etimologia. C’è inoltre chi invoca una metatesi, cioè un’inversione di suoni, dell'arabo anfár (bande, trombe).

Correva l’anno 1549, quando fu pubblicata una traduzione italiana dal francese riguardante i ricevimenti organizzati in onore di Enrico II di Francia, dove si descrive «una fanfara di dodici trombette a cavallo». Nel 1561 Francesco Sansovino chiamò invece Fanfara il servo astuto e malizioso di una delle sue Cento novelle, ricalcando il format di successo del Decamerone. Insomma: a metà Cinquecento la parola era già in uso nell’Europa romanza.

Quanto all’onomatopea, nella famosa Bataille de Marignan di Clément Janequin, il suono «fan» e il testo «frerelelelanfan» imitano inequivocabilmente la tromba da campo e le percussioni, secondo la ricostruzione musicale della battaglia di Melegnano del 1515 offerta dal compositore.

Il concetto di fanfara si sviluppa attorno a soldati e cacciatori. In ambito militare italiano la fanfara si distingue dalla banda, che è un’orchestra di strumenti a fiato formata da legni, ottoni e percussioni. La fanfara è invece costituita da ottoni e percussioni. Sono chiamati legni tutti gli strumenti a fiato che originariamente erano costruiti perlopiù in legno: flauti, oboi, fagotti, clarinetti. I sassofoni rappresentano un caso a parte; il costruttore Adolphe Sax li creò proprio come strumenti per banda ma, nonostante siano di metallo (ottone), secondo la classificazione di Hornbostel-Sachs sono assimilati ai clarinetti. Diversamente, gli ottoni sono soprattutto trombe, tromboni, corni e flicorni. Per inciso: in Italia le fanfare sono formate da flicorni (fanteria) e da trombe naturali (bersaglieri e cavalleria).

Sin dal Medioevo i sovrani d’Europa usavano presentarsi preceduti da una corte di musicisti dotati di squillanti strumenti a fiato. Le fanfare erano a tutti gli effetti veicolo semantico della potenza militare.

La fanfara militare suona forte e chiaro, eseguendo poche note, con arpeggi e frequenti ribattute sui gradi fondamentali del taglio dello strumento, basati sulla serie naturale degli armonici.

Qualche esempio, a parte l’arcinota fanfara dei bersaglieri? Le rendez vous de chasse di Gioacchino Rossini. Espressione della maestà per eccellenza è la splendida Fanfare pour le Carrousel Royal di Giovanni Battista Lulli.

Quanto ai complessi strumentali denominati fanfare, sappiamo che nel 1872 furono censite in Italia 1494 bande e 113 fanfare civili, oltre a 78 bande e 40 fanfare militari; in totale, 46422 esecutori! Tanta profusione bandistica produsse effetti notevoli, contribuendo alla divulgazione della musica nel tessuto sociale di un’epoca in cui non esisteva altra possibilità che l’ascolto dal vivo. Bande e fanfare, e bisogna aggiungere anche i cori, hanno perciò contribuito significativamente alla formazione della cultura musicale nostrana dei secoli recenti.

Parola pubblicata il 23 Ottobre 2022

Le parole della musica - con Antonella Nigro

La vena musicale percorre con forza l'italiano, in un modo non sempre semplice da capire: parole del lessico musicale che pensiamo quotidianamente, o che mostrano una speciale poesia. Una domenica su due, vediamo che cos'è la musica per la lingua nazionale