Immortalare
im-mor-ta-là-re (io im-mor-tà-lo)
Significato Rendere immortale; dare fama eterna; fotografare
Etimologia da immortale, dal latino: immortalis, composto di in- non e mortalis mortale.
Parola pubblicata il 11 Gennaio 2013
im-mor-ta-là-re (io im-mor-tà-lo)
Significato Rendere immortale; dare fama eterna; fotografare
Etimologia da immortale, dal latino: immortalis, composto di in- non e mortalis mortale.
Parola pubblicata il 11 Gennaio 2013
Parola facile? No.
Si tratta di un concetto altissimo: il munire di gloria imperitura, il consegnare all’eternità qualcuno, o meglio, il suo ricordo. Questo immortalare scaturisce specialmente dalle sfere più sublimi dell’arte, attraverso i mezzi della poesia, del racconto, della pittura, della scultura.
In effetti, classica, l’immortalare ha un forte connotato - per così dire - marmoreo, statuario. Il suo registro è aulico, solenne, buono per eroi in posa da poema epico - che di rado, però, sono personaggi a tutto tondo. Con questi connotati, abbandonata l’antichità classica è sempre più difficile pensare a immortalare qualcuno o qualcosa: senza la vena epica, chi si immortala? Dopotutto, oggi Achille è ridicolo. Perché gli Uffizi sono pieni di ritratti? Per perpetuare la notabilità dei loro soggetti?
Si può pensare ad un immortalare diverso, un immortalare che non nasce con la voglia di immortalità. Si può pensare ai sogni e alle visioni immortalate dai nostri progenitori sulle pareti delle caverne; si può pensare ad uno scorcio di vita quotidiana di un certo paese, in un certo tempo, immortalato in un racconto; si può pensare a ritratti di arte pregevole che immortalando qualcuno ci mostrano uno spaccato d’umanità. Ci rendiamo allora conto del perché è venuto così facile associare in modo quasi univoco questa parola alla fotografia.
È comune dire che un certo scatto immortala un fatto, una persona, una situazione. L’immortalare oggi, forse con meno pretese, è il sottrarre alla confusione dello scorrere del tempo qualcosa di valore, e il farlo con poesia e urgenza. L’immortalare, insomma, vuole essere qualcosa che non si esaurisce nell’elogio, nella celebrazione: vuole essere qualcosa di genuinamente artistico. Comunque, con una certa saggezza, il connotato di questa parola ad oggi tende verso l’ironia. È facile immortalare il proprio amico ubriaco o un costume di carnevale originale.
Nota conclusiva: esiste un immortalare fuori dall’arte? Certo, i Romani si sono immortalati col loro diritto, Francisco Pizarro con le proprie carneficine da conquistatore, Thomas Edison con le proprie invenzioni. Ma forse questi non sono i significati più tendenziali di questa parola; forse il connotato artistico è fondamentale.