SignificatoCercare di ottenere, raggiungere; applicare la legge contro un reato e chi lo compia
Etimologia voce dotta recuperata dal latino persequi, derivato di sequi ‘seguire’ col prefisso per- con significato di ‘completamente’.
Nell’uso plurisecolare alcune parole illimpidiscono, e certi strati di significato si separano in parole diverse, per quanto somiglianti. Questa evoluzione può essere alla base di incertezze d’uso, specie se il registro è un po’ ricercato — e oggi toccheremo in corsa anche l’alternanza fra perseguire e perseguitare.
Ora, il perseguire è una vera perla. È animato, non animoso, è fermo, determinato: l’etimologia ci racconta questo significato con una sintesi sorprendente, di poesia antica. È un derivato di sequi, ‘seguire’, con quel meraviglioso prefisso per- che indica un ‘completamente’. Il persequi latino, come ancora il nostro perseguire, ha come nucleo di concetto un ‘seguire fino in fondo’, che si declina in due rami di significato principali.
Il seguire fino in fondo del perseguire è, alla sua massima versatilità, il cercare di ottenere, di raggiungere. Posso restare ammirato dal modo in cui l’artigiano persegue la perfezione della sua arte, un piano di investimenti ambizioso nella comunità può perseguire uno scopo semplice, e cercheremo di capire che cos’è che una certa enigmatica missione persegue.
D’altro canto, il perseguire è cresciuto con un carattere speciale nel campo del diritto, dove descrive l’applicazione della legge contro reati e chi se ne renda colpevole — declinazione specifica di un ‘seguire fino in fondo’: la procura assicura che perseguirà chi ha commesso il delitto, una nuova direzione politica mirerà a far perseguire alcuni reati più attuali piuttosto che altri sentiti come meno dannosi, e sul cartello leggiamo che ai sensi di un oscuro articolo i trasgressori saranno perseguiti.
Il perseguitare si avvicina a questa sfera. Tanto un certo perseguire quanto il perseguitare possono mettere il piede nella staffa della vendetta; e dopotutto il perseguitare è ricostruito sul perseguire col modello dell’intensivo seguitare, quindi è senz’altro di famiglia. Ma è accostato in maniera determinante alla persecuzione, figlia di quella persecutio latina che, a partire dalla sua prima genericità di inseguimento e completamento, fu agganciata in maniera fatale alla repressione del cristianesimo. Il perseguitare è proprio attuare una repressione implacabile, assillante, violenta — moderato al massimo in un infastidire e molestare. Dire che una legge perseguita chi commette un reato è con tutta probabilità una confusione fra il perseguire e il perseguitare — per quanto, visto che a noi la confusione di sfumature piace, in ambito letterario perseguire possa avere anche i significati di perseguitare.
Probabilmente il verbo ‘seguire’ ci sembra un verbotto normale, senza grande richiamo. Ecco, non solo ci si fonda sopra un’immagine insieme vasta e icastica come quella del perseguire: è alla base del compimento fattivo dell’eseguire, del più appassionato inseguire, del più ampio proseguire, degli avvicendamenti del susseguire, delle concatenazioni della conseguenza e del conseguire.
Nell’uso plurisecolare alcune parole illimpidiscono, e certi strati di significato si separano in parole diverse, per quanto somiglianti. Questa evoluzione può essere alla base di incertezze d’uso, specie se il registro è un po’ ricercato — e oggi toccheremo in corsa anche l’alternanza fra perseguire e perseguitare.
Ora, il perseguire è una vera perla. È animato, non animoso, è fermo, determinato: l’etimologia ci racconta questo significato con una sintesi sorprendente, di poesia antica. È un derivato di sequi, ‘seguire’, con quel meraviglioso prefisso per- che indica un ‘completamente’. Il persequi latino, come ancora il nostro perseguire, ha come nucleo di concetto un ‘seguire fino in fondo’, che si declina in due rami di significato principali.
Il seguire fino in fondo del perseguire è, alla sua massima versatilità, il cercare di ottenere, di raggiungere. Posso restare ammirato dal modo in cui l’artigiano persegue la perfezione della sua arte, un piano di investimenti ambizioso nella comunità può perseguire uno scopo semplice, e cercheremo di capire che cos’è che una certa enigmatica missione persegue.
D’altro canto, il perseguire è cresciuto con un carattere speciale nel campo del diritto, dove descrive l’applicazione della legge contro reati e chi se ne renda colpevole — declinazione specifica di un ‘seguire fino in fondo’: la procura assicura che perseguirà chi ha commesso il delitto, una nuova direzione politica mirerà a far perseguire alcuni reati più attuali piuttosto che altri sentiti come meno dannosi, e sul cartello leggiamo che ai sensi di un oscuro articolo i trasgressori saranno perseguiti.
Il perseguitare si avvicina a questa sfera. Tanto un certo perseguire quanto il perseguitare possono mettere il piede nella staffa della vendetta; e dopotutto il perseguitare è ricostruito sul perseguire col modello dell’intensivo seguitare, quindi è senz’altro di famiglia. Ma è accostato in maniera determinante alla persecuzione, figlia di quella persecutio latina che, a partire dalla sua prima genericità di inseguimento e completamento, fu agganciata in maniera fatale alla repressione del cristianesimo. Il perseguitare è proprio attuare una repressione implacabile, assillante, violenta — moderato al massimo in un infastidire e molestare. Dire che una legge perseguita chi commette un reato è con tutta probabilità una confusione fra il perseguire e il perseguitare — per quanto, visto che a noi la confusione di sfumature piace, in ambito letterario perseguire possa avere anche i significati di perseguitare.
Probabilmente il verbo ‘seguire’ ci sembra un verbotto normale, senza grande richiamo. Ecco, non solo ci si fonda sopra un’immagine insieme vasta e icastica come quella del perseguire: è alla base del compimento fattivo dell’eseguire, del più appassionato inseguire, del più ampio proseguire, degli avvicendamenti del susseguire, delle concatenazioni della conseguenza e del conseguire.