Etimologia dal latino pèrspicax ‘che ha lo sguardo acuto’, da perspicio ‘discerno, vedo dentro’, composto da per ‘attraverso’ e spicio ‘vedo’.
Parola lineare, semplice nella sua origine e perciò potentissima: la perspicacia è dote del vispo, dell’arguto che vede oltre i veli tesi a nascondere e a proteggere, oltre le nebbie della possibilità e del futuro.
Sarà perspicace l’avvocato che scorge già il punto debole della linea difensiva della controparte, sarà perspicace il professore che intende l’interesse dei singoli alunni, o il commissario di polizia che da pochi indizi capisca dove andare a cercare il reo.
Mi pare di scorgere, nella perspicacia, una sfumatura talvolta utile, furba: in questo forse si distingue dall’intuizione, che è mente, non sguardo, tutta volta al valore - mistica e sovrana.
Parola lineare, semplice nella sua origine e perciò potentissima: la perspicacia è dote del vispo, dell’arguto che vede oltre i veli tesi a nascondere e a proteggere, oltre le nebbie della possibilità e del futuro.
Sarà perspicace l’avvocato che scorge già il punto debole della linea difensiva della controparte, sarà perspicace il professore che intende l’interesse dei singoli alunni, o il commissario di polizia che da pochi indizi capisca dove andare a cercare il reo.
Mi pare di scorgere, nella perspicacia, una sfumatura talvolta utile, furba: in questo forse si distingue dall’intuizione, che è mente, non sguardo, tutta volta al valore - mistica e sovrana.