Report
rèport / repòrt
Significato Resoconto, rapporto, relazione; in informatica, prospetto riepilogativo di una raccolta di dati disposti in colonna, ottenuto con il calcolatore
Etimologia voce inglese, propriamente ‘relazione’, dal verbo to report ‘riferire, relazionare’.
Parola pubblicata il 27 Aprile 2018
L'anglicismo e il gentiluomo - con Eleonora Mamusa
Di nuovo sul fronte sempre caldo, interessante e scivoloso degli anglicismi: stavolta a venerdì alterni con Eleonora Mamusa, linguista e lessicografa - per riuscire a strutturare in merito idee più confacenti.
Punto primo: non è un riporto. Quello, in inglese, si chiama in vari modi a seconda del significato: bringing o taking back è l’atto di portare qualcosa indietro, comb over è la popolare ciocca di capelli che tenta di nascondere la calvizie, amount carried over è il riporto matematico.
Punto secondo: accogliendola in italiano, non abbiamo resistito a personalizzare un po’ questa parola, e da buoni appassionati delle parole piane, la pronunciamo spesso e volentieri con l’accento sulla prima sillaba, diversamente da quanto accade nella lingua originale, ovviamente con quella e che non è di certo una ɪ.
Veniamo quindi al significato: il report è, né più né meno, il nostro rapporto, ma in particolare si inserisce in ambito economico-aziendale, almeno inizialmente. Dal punto di vista etimologico, la relazione (o, se preferite sciogliere un altro po’ la lingua, il rapporto) è evidente: si tratta infatti di qualcosa che riportiamo, che riferiamo, dal verbo latino reportare che è portare indietro sia fisicamente che, in maniera figurata, scrivendo un resoconto che informi e lasci una traccia di qualcosa. Anche nel francese moderno, così come in italiano, il sostantivo è però rapport, ed effettivamente il verbo rapportare ha, come significato letterario o non comune, quello di riferire.
Il passaggio del report dall’inglese all’italiano avviene tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta, periodo in cui la globalizzazione ed Internet cominciavano a rendere meno netti i confini del mercato del lavoro, favorendo gli scambi internazionali. Ora, certamente, così come molti altri anglicismi, il termine si è diffuso in altri campi e viene volentieri usato anche quando la necessità di usare un lessico che favorisca l’intercomprensione, in realtà, non c’è. Questo è l’effetto che fanno, oggi, alcune parole inglesi: il loro grado di tecnicità viene percepito come maggiore rispetto ai corrispondenti di altre lingue, e perciò si vuole presentare anche il prodotto del lavoro che la parola indica come più efficiente, più affidabile, più preciso. D’altra parte il report è un documento ufficiale, spesso da presentare a livelli alti, specie istituzionali, dove si è piuttosto avvezzi a sfruttare questa e numerose altre strategie linguistiche e comunicative a proprio vantaggio, per darsi lustro e ottenere maggiore credibilità.