Lustro

lù-stro

Significato Lucente; prestigio; quinquennio

Etimologia nei primi significati, dal latino lustrare illuminare, collegato a lux luce; nell’ultimo, dal latino lustrum rito di purificazione.

Il punto di contatto fra le parole latine, così simili fra loro, che hanno dato origine al lustro-lucente a al lustro-quinquennio è incerto; anzi, appare plausibile che non ci sia, e che siano da sempre entità assonanti ma indipendenti.

L’aggettivo lustro, che scaturisce dal latino ‘lustrare’, cioè ‘illuminare’, ci parla di una superficie liscia e brillante: possono essere lustre le scarpe ben pulite per la festa, può essere lustra la mia capoccia pelata, e lustra l’automobile lavata faticosamente - finché non piove. Un aggettivo direttamente connesso alla luce, alla luminosità, alla lucentezza; ed è facile intendere come è che una qualità di così grande impatto visivo sia passata figuratamente a indicare il prestigio, l’onore, la fama: la persona di successo dà lustro al piccolo paese in cui è nata e cresciuta; la vittoria difficile e prestigiosa dà lustro all’atleta; e l’adesione entusiasta di un’autorità dà lustro a un progetto.

Curiosa è la storia del lustro inteso come periodo di cinque anni: il lustrum, nell’antica Roma, era un rito di purificazione. Non era legato, come altri, all’espiazione di una colpa, ma era genericamente volto ad attrarre il favore della divinità, e poteva prevedere sacrifici di animali o aspersioni d’acqua con fronde di lauro o di olivo. In particolare, questo rito veniva officiato dai censori - magistrati eletti a cadenza quinquennale - alla fine del loro mandato, compiuto il censimento. La cadenza del rito ha quindi suggerito di estendere il nome del rito stesso al periodo che separava il precedente e il successivo.

Certo, oggi questa parola ha un sapore aulico, se non rétro, ma è una computazione temporale piacevole e interessante: quello del lustro è un lasso di tempo consistente, ma… non troppo.

Parola pubblicata il 15 Giugno 2015