SignificatoDiscussione agitata, baruffa; subbuglio; nel ciclismo, fase concitata della gara
Etimologia voce francese di origine dialettale, forse attraverso il provenzale bagarro, che è dal basco batzarre ‘riunione di persone’.
La scelta di una parola francese ci pare sempre raffinata: questa in particolare la troviamo spesso sui giornali, e ci sembra proprio buona per descrivere alterchi, dispute politiche anche accese, anche poco compassate - ma sempre in ambiti elevati. Per quanto, e ora lo vedremo, non ogni parola francese sia necessariamente un profumo distillato sulla Senna.
questa voce entra nell’uso italiano tardi, all’inizio degli anni ‘60, e in un contesto molto preciso, quello del ciclismo. Qui la bagarre è un momento particolarmente concitato della gara che si fa volentieri decisivo: nella confusione si concentrano scatti che si avvicendano rapidi, e nel tumulto qualcuno può tentare la fuga. Per gli spettatori, il momento più emozionante. Propriamente in francese sarebbe uno scambio di colpi, e questo non ci stupisce visto che oggi, se parliamo di bagarre, più che il turbinìo di ciclisti in corsa ci viene in mente la litigata che sfocia in scazzottata: sempre in contesti alti, eh, teniamolo presente, è una parola francese, quindi a parità di dinamica può avvenire in Parlamento, non in pescheria. Magia delle parole.
Una parola francese? Be’, a dire il vero è una parola francese dialettale, certi linguisti la presentano come un provenzalismo, e tutti sono concordi nel dire che in effetti si riconduce a un termine dell’affascinante lingua basca, l’euskera, idioma preindoeuropeo isolato, privo di parentele. Secondo una via di significato curiosa e sagace, questo termine, batzarre, significa propriamente ‘riunione di persone’. Che nei nostri passaggi diventa la scazzottata: mica male.
Così ascoltiamo il racconto della bagarre al festival del cinema fra registi che si sono tirati per la cravatta, come dicevamo il Parlamento o è deserto o c’è una bagarre, e al congresso scoppia la bagarre quando viene fuori che il relatore conduce due ricerche finanziate da due società concorrenti. Non è per forza una rissa, ma se volessimo dipingere una rissa con toni pastello e dandole un certo tenore avremmo tratteggiato la bagarre.
La scelta di una parola francese ci pare sempre raffinata: questa in particolare la troviamo spesso sui giornali, e ci sembra proprio buona per descrivere alterchi, dispute politiche anche accese, anche poco compassate - ma sempre in ambiti elevati. Per quanto, e ora lo vedremo, non ogni parola francese sia necessariamente un profumo distillato sulla Senna.
questa voce entra nell’uso italiano tardi, all’inizio degli anni ‘60, e in un contesto molto preciso, quello del ciclismo. Qui la bagarre è un momento particolarmente concitato della gara che si fa volentieri decisivo: nella confusione si concentrano scatti che si avvicendano rapidi, e nel tumulto qualcuno può tentare la fuga. Per gli spettatori, il momento più emozionante. Propriamente in francese sarebbe uno scambio di colpi, e questo non ci stupisce visto che oggi, se parliamo di bagarre, più che il turbinìo di ciclisti in corsa ci viene in mente la litigata che sfocia in scazzottata: sempre in contesti alti, eh, teniamolo presente, è una parola francese, quindi a parità di dinamica può avvenire in Parlamento, non in pescheria. Magia delle parole.
Una parola francese? Be’, a dire il vero è una parola francese dialettale, certi linguisti la presentano come un provenzalismo, e tutti sono concordi nel dire che in effetti si riconduce a un termine dell’affascinante lingua basca, l’euskera, idioma preindoeuropeo isolato, privo di parentele. Secondo una via di significato curiosa e sagace, questo termine, batzarre, significa propriamente ‘riunione di persone’. Che nei nostri passaggi diventa la scazzottata: mica male.
Così ascoltiamo il racconto della bagarre al festival del cinema fra registi che si sono tirati per la cravatta, come dicevamo il Parlamento o è deserto o c’è una bagarre, e al congresso scoppia la bagarre quando viene fuori che il relatore conduce due ricerche finanziate da due società concorrenti. Non è per forza una rissa, ma se volessimo dipingere una rissa con toni pastello e dandole un certo tenore avremmo tratteggiato la bagarre.