Disdicevole

di-sdi-cé-vo-le

Significato Sconveniente, che non si addice

Etimologia da disdirsi, derivato del latino dedècere, che è da dècere ‘convenire, stare bene’, con prefisso reversativo de-.

Ma l’amica che è solita disdire le prenotazioni che fa, è disdicevole? È disdicevole l’abbonamento in palestra, poiché incline ad essere disdetto? E se no, che c’entra il disdire col disdicevole?

La risposta breve è ‘nulla’, queste due parole si siedono accanto nei dizionari per una somiglianza accidentale; quella lunga ci chiede di parlare della curiosa convergenza formale fra due verbi latini, dìcere e decère. Infatti il disdire, come appare del tutto evidente, è un rovesciare quanto abbiamo precedentemente detto — mercè il potentissimo prefisso ‘dis-‘, che qui ha un valore reversativo. Avevamo fissato un appuntamento — comunemente ci verrebbe da dire ‘avevamo detto una cosa’ — e ora lo disdico, mi rimangio quanto ho detto.

Il disdicevole invece è parente del disdirsi e dell’addirsi (quello ad esempio di un nome che ti si addice), che non hanno sangue in comune col dire, ma ne hanno invece tanto col decente. Il disdirsi, da cui il disdicevole scaturisce, è il risultato dell’uso e dell’usura del verbo latino dedecère; se decère (un verbo che già in latino è fortemente difettivo, cioè non ha una coniugazione completa, e inoltre è spesso impersonale) significa ‘conviene, sta bene’, dedecère, col suo bel ‘de-‘, anch’esso reversativo, ci racconta un ‘non conviene, non sta bene’ — e tale è il significato del disdirsi, ormai di gusto antiquato.

Ma l’aggiunta di quel suffisso ‘-evole’ (parente popolare del dotto -bile e che ci rende una qualità attiva), da verbo lo fa aggettivo, e ci rende il disdicevole, che dalle prime attestazioni trecentesche è ancora oggi comune. Certo è un termine un po’ sostenuto, e non lo userò né mettendo a dimora i cavoli né saltando il sugo: dopotutto è difficile immaginare discorsi sulla convenienza, sulla condecenza di qualcosa che non siano un minimo elevati, no?

Il disdicevole è quindi chi o ciò che è sconveniente, inadatto, inopportuno, che sta male. Disdicevole la reazione villana alla critica giusta, disdicevole un abbigliamento inadatto all’occasione (è disdicevole indossare il completo quando metti a dimora i cavoli — ah!), disdicevole un regalo troppo misero o ideato con ironia sgangherata. Insomma, il disdicevole non ci parla di un dire rovesciato, ma di una rovesciata decenza.

Peraltro è riflesso del graziosissimo dicevole, sgorgato dal latino decibilis, storicamente ricchissimo compendio di opposte virtù (conveniente, propizio, degno, onesto, valido, bello) che però, oggi, non ha più fortuna.

Parola pubblicata il 15 Dicembre 2019