SignificatoPersona mossa da un sentimento religioso esasperato; chi è mosso da una passione forte e totalizzante; esagerato
Etimologia dal latino fanaticus ispirato dalla divinità, derivato di fanum tempio.
Questa parola nasce in riferimento al sentimento religioso: il fanatismo è l’esasperazione di questo sentimento, che si declina in una partecipazione travolgente a una certa fede e in una granitica intolleranza verso le altre. Ma al sentimento religioso esasperato possono essere accostati sentimenti più terra-terra che similmente consistono in slanci totalizzanti accesi di sfrenata passione: pensiamo ai fanatici sportivi, che per sostenere e seguire squadre e atleti fanno debiti o si abbandonano a follie criminali; pensiamo ai fanatici di un certo attore (meglio noti col nome inglese di fan), che collezionano suoi cimeli e ordinanze restrittive; pensiamo ai fanatici di un certo schieramento politico, ignivomi verso qualunque posizione o idea diversa dalla loro e entusiasticamente trinariciuti rispetto alle linee dettate dai loro amati vertici.
Una parola bella, intensa, che può anche contare su un uso ulteriore, di matrice romanesca: il fanatico può essere genericamente l’esagerato. In questa accezione più blanda si può parlare del fanatico che si sventola col ventaglio a teatro, del fanatico che sbobina le registrazioni di tutte le lezioni, del fanatico che sfila in auto attraverso il paese con la musica così alta da far tremare i vetri alle finestre.
Questa parola nasce in riferimento al sentimento religioso: il fanatismo è l’esasperazione di questo sentimento, che si declina in una partecipazione travolgente a una certa fede e in una granitica intolleranza verso le altre. Ma al sentimento religioso esasperato possono essere accostati sentimenti più terra-terra che similmente consistono in slanci totalizzanti accesi di sfrenata passione: pensiamo ai fanatici sportivi, che per sostenere e seguire squadre e atleti fanno debiti o si abbandonano a follie criminali; pensiamo ai fanatici di un certo attore (meglio noti col nome inglese di fan), che collezionano suoi cimeli e ordinanze restrittive; pensiamo ai fanatici di un certo schieramento politico, ignivomi verso qualunque posizione o idea diversa dalla loro e entusiasticamente trinariciuti rispetto alle linee dettate dai loro amati vertici.
Una parola bella, intensa, che può anche contare su un uso ulteriore, di matrice romanesca: il fanatico può essere genericamente l’esagerato. In questa accezione più blanda si può parlare del fanatico che si sventola col ventaglio a teatro, del fanatico che sbobina le registrazioni di tutte le lezioni, del fanatico che sfila in auto attraverso il paese con la musica così alta da far tremare i vetri alle finestre.