Oscillare
o-scil-là-re (io o-scìl-lo)
Significato Dondolare; variare
Etimologia dal latino oscillare dondolare, denominale di oscillum piccola maschera, da os volto.
Parola pubblicata il 19 Luglio 2015
o-scil-là-re (io o-scìl-lo)
Significato Dondolare; variare
Etimologia dal latino oscillare dondolare, denominale di oscillum piccola maschera, da os volto.
Parola pubblicata il 19 Luglio 2015
Meraviglia dell’etimologia.
L’oscillum, nell’antica Roma, era un genere di piccola scultura di legno o di pietra, con funzione votiva o apotropaica. Il più delle volte aveva la forma di un disco, e rappresentava una maschera, o una figurina umana, o una divinità. Che cosa aveva di speciale? Veniva appesa con fili e nastri alle fronde di alberi sacri, o davanti ai templi o alle case: così, quando si alzava il vento… oscillava.
È straordinario scoprire che un verbo così comune è ispirato dall’ondeggiare nel vento di una scultura - l’oscillare dell’oscillum -, sospesa a rami e travi secondo un’usanza vertiginosamente antica e ormai perduta.
Per quanto riguarda la descrizione del significato attuale di questa parola, possiamo dire che l’oscillare descrive un movimento alternato in due versi contrari, un dondolare più o meno regolare. Questo avanti e indietro invita il suo uso figurato nel senso di variare fra un valore massimo e uno minimo: oscillano i prezzi, le temperature. Inoltre, è anche un’immagine che dipinge bene un senso di indecisione e incertezza: l’uso di una parola oscilla fra due significati, il dirigente oscilla fra due soluzioni alternative del problema.
(Ma mi scuserete, non voglio concludere così, torniamo un attimo alla Meraviglia, perché non capita spesso la possibilità di un simile stupore racchiuso da una parola che diciamo tutti; le vedete le grandi querce, isolate, e gli olivi, e i pini carichi di medaglioni che oscillano nel silenzio frastagliato solo dallo stormire delle foglie, sentite la magia di quei semplici volti intagliati nel legno per attrarre sui campi il favore di Bacco, di Tellus, di Cerere? Vedete, ai crocevia, agli ingressi e negli atrii delle case, le effigi di schiavi e bambini che ai Lari si chiedeva di proteggere, e nel vento che li muove, il tocco del nume? Che sapore prende, così, la parola ‘oscillare’?)