SignificatoReclamare, rivendicare, esigere qualcosa; affermare, asserire, specie erroneamente
Etimologia dal latino praetendere tendere avanti, ma anche addurre come scusa.
Una parola più complessa di quanto sembri.
Quello della pretesa è un momento volitivo, assertivo: esigi qualcosa, rivendichi un diritto, affermi un tuo punto di vista. Ma non è un momento monolitico: la pretesa si compone di ragioni, che intendono spianare la strada alla richiesta o alla proposta - ed è proprio questa l’immagine che ci viene raccontata dall’etimo. Il quadro finale che si delinea è quello di una volontà allo stesso tempo arrogante e sulla difensiva, che rivendica con forza e insieme adduce ragioni e scuse. Il che può essere tanto sintomo di una volontà che vuole essere compresa quanto di un atteggiamento pretenzioso: carattere che rende questa parola estremamente versatile.
Così le vittime del disastro evitabile pretendono di essere risarcite; lo scienziato controcorrente pretende d’avere ragione; il figlio capriccioso pretende d’essere accompagnato ovunque; la principessa vaglia i pretendenti; e io pretendo di sapere il francese perché ho letto le poesie di Verlaine col testo a fronte.
Notiamo che l’inglese to pretend, cioè fingere, per noi è un cosiddetto false friend, cioè una parola che invita all’orecchio un significato errato: non vuol dire “pretendere”. Ma il to pretend inglese è globalmente diffuso, quindi, per uno straniero che impari l’italiano, è il nostro “pretendere” a essere un false friend!
Una parola più complessa di quanto sembri.
Quello della pretesa è un momento volitivo, assertivo: esigi qualcosa, rivendichi un diritto, affermi un tuo punto di vista. Ma non è un momento monolitico: la pretesa si compone di ragioni, che intendono spianare la strada alla richiesta o alla proposta - ed è proprio questa l’immagine che ci viene raccontata dall’etimo. Il quadro finale che si delinea è quello di una volontà allo stesso tempo arrogante e sulla difensiva, che rivendica con forza e insieme adduce ragioni e scuse. Il che può essere tanto sintomo di una volontà che vuole essere compresa quanto di un atteggiamento pretenzioso: carattere che rende questa parola estremamente versatile.
Così le vittime del disastro evitabile pretendono di essere risarcite; lo scienziato controcorrente pretende d’avere ragione; il figlio capriccioso pretende d’essere accompagnato ovunque; la principessa vaglia i pretendenti; e io pretendo di sapere il francese perché ho letto le poesie di Verlaine col testo a fronte.
Notiamo che l’inglese to pretend, cioè fingere, per noi è un cosiddetto false friend, cioè una parola che invita all’orecchio un significato errato: non vuol dire “pretendere”. Ma il to pretend inglese è globalmente diffuso, quindi, per uno straniero che impari l’italiano, è il nostro “pretendere” a essere un false friend!