Asserire
as-se-rì-re (io as-se-rì-sco)
Significato Affermare con certezza
Etimologia dal latino: asserere, composto di ad rafforzativo e serere intrecciare.
Parola pubblicata il 09 Ottobre 2011
as-se-rì-re (io as-se-rì-sco)
Significato Affermare con certezza
Etimologia dal latino: asserere, composto di ad rafforzativo e serere intrecciare.
Parola pubblicata il 09 Ottobre 2011
Parola, coi suoi derivati, non comunissima ma che ha un significato più pregnante di tanti suoi sinonimi, che sgorga da un’immagine etimologica non semplice, da avvicinare intuitivamente.
L’asserzione è quell’affermazione, in sé non dimostrata, con cui si tesse una posizione, un’argomentazione, un’identità: il momento assertivo è il superamento delle dichiarazioni rabbiose, delle cerebrali e spesso impossibili catene dimostrative - momento di riflessione che si consolida nell’asserto.
Si può essere assertivi circa alti principi di umanità non negoziabili, che non si latrano, che non devono giustificazioni; davanti all’ingiustizia e alla sopraffazione, a maturazione dell’ira che gonfia il collo e arrochisce la voce si può statuire una ferma e decisa asserzione dei propri diritti, di ciò che si vuole e merita; facendo i conti con sé stessi si può giungere a scorgere gli asserti che insieme, formando i nostri intimi valori, formano la nostra identità - intreccio che è sempre più forte dei suoi singoli componenti così come un tessuto è sempre più resistente dei suoi singoli fili - non gruppo annodato e incoerente né dimostrazione che, come una catena, non è mai più forte del più debole dei suoi anelli.
L’asserzione genuina, propria, sincera, è serto sul capo di chi la pronunci - e pronunciandola si dichiara: io ci sono.
Sì, è vero, l’asserto, in logica, è una generica affermazione iniziale data per vera, ma è la prospettiva umana e quotidiana quella che veramente svela la cifra della parola (io credo).