Stratigrafia

stra-ti-gra-fì-a

Significato Studio della stratificazione, declinato in diverse scienze, specie in riferimento alle stratificazioni del terreno

Etimologia composto da strato, derivante dal latino stratum, neutro sostantivato di stratus, participio passato del verbo stèrnere distendere, e -grafia.

Sotto lo stesso nome convergono discipline scientifiche alquanto diverse, secondo un approccio molto suggestivo, che dà una certa potenza di pensiero anche fuor di scienza.

La stratigrafia per eccellenza è quella geologica: lo studio degli strati rocciosi omogenei della crosta terrestre, specie sedimentari, e della loro successione attraverso i millenni - più antichi i più profondi, più recenti i più superficiali - permette una notevole comprensione delle caratteristiche geologiche di un’area, e degli accadimenti che vi si sono avvicendati: ad esempio, si può risalire alla data di un’eruzione vulcanica osservando i depositi di ceneri che si ritrovano in certi strati rocciosi. Questo eloquente studio non resta ovviamente relegato solo in ambito geologico, essendo straordinariamente utile anche in archeologia e in paleontologia. Spesso sono proprio i ritrovamenti fossili omogenei in certi strati a permettere di datarli, e di capire l’origine geologica di un luogo. Parimenti, in archeologia il metodo stratigrafico permette uno studio rigoroso di come nel medesimo luogo si sono succedute le vicende umane.

Il concetto di stratigrafia, per analogia, può anche essere applicato ad altri ambiti: ad esempio si parla di stratigrafia in linguistica, quando si cerca di ricostruire la formazione di una lingua nel tempo. Ma si potrebbe anche parlare della stratigrafia della mole di appunti che hai ammassato negli anni, che di strato in stato presentano materie e grafie diverse, che ti permette di ripercorrere certe fasi della tua vita, o della stratigrafia della soffitta, grazie alla quale puoi determinare quali chincaglierie fossero di tuo nonno o del bisarcavolo. Tanto nessuno riordina mai nulla.

Va aggiunto che in medicina la stratigrafia è una metodologia diagnostica, afferente alla radiografia, che permette di ottenere senza sovrapposizioni le immagini di organi o di parti anatomiche alla profondità desiderata.

“Stratigrafia“ è un termine che l’archeologia ha preso in prestito dalla geologia: vedendo gli strati geologici che, sovrappostisi nel tempo, formano le rocce, si è pensato che allo stesso modo strati archeologici possano essersi sovrapposti nel terreno. Questi strati si presentano come le pagine di un libro che può essere sfogliato e letto. Leggere una ‘pagina’ di terreno, però, significa scavarla e quindi in archeologia, a differenza di quelli di altre discipline storiche, il documento non esiste più alla fine della lettura: l’archeologia distrugge la propria fonte mentre la legge! Per questo è necessario documentare minuziosamente tutto quello che avviene, con schedature, fotografie, disegni, fino alle ultime modalità di rilievo, che permettono di realizzare modelli digitali che sono la perfetta copia dello strato rimosso, anche in 3D.

Partendo dal presupposto che gli strati si sono sovrapposti nel tempo, e che quindi di norma gli strati più recenti si trovano più in alto nello scavo, il metodo stratigrafico permette di stabilire, sulla base dei rapporti fisici tra essi (a partire dal semplice semplice sopra e sotto), quale viene prima e quale viene dopo: produce una cronologia relativa, che può trasformarsi in cronologia assoluta, per esempio per il rinvenimento in uno strato di un reperto che possa essere collocato con precisione nel tempo, come un frammento di una tipologia ceramica nota o una moneta.» - Riccardo Bargiacchi, socio di Laboratori Archeologici San Gallo

Parola pubblicata il 27 Ottobre 2015

#Archeosharing - con Laboratori Archeologici San Gallo

Con la cooperativa di archeologi dell'Università di Firenze, una serie di parole sull'archeologia, fra scienza, identità culturali, percorsi di pace e narrazioni.