Sfegatato

sfe-ga-tà-to

Significato Appassionato, fanatico; che agisce senza riflettere

Etimologia da fegato, preceduto da una s- derivativa.

Con questa parola di gusto popolare si descrive l’appassionato, il fanatico, chi è accanito oltre ogni misura - e, usato assolutamente, chi si fa dominare dall’istinto e agisce di pancia, specie in maniera violenta. Quindi si può parlare del tifoso sfegatato che si ode berciare dalla finestra aperta, del cacciatore sfegatato che continua a cacciare anche dopo aver passato gli ottantacinque e aver sparato a metà dei suoi amici, dello sfegatato da cui ci mettono in guardia, perché l’ultimo con cui avuto un diverbio adesso mangia con la cannuccia.

Ma che c’entra questo carattere col fegato? È presto detto. Come ogni medico può confermare, il fegato è la sede delle passioni umane, in particolare delle più basse. Così questa parola ci si presenta come indicatrice di queste passioni. E lo fa con tutta la forza di un riferimento viscerale.

Cogliamo l’occasione per raccontare la curiosa storia del nome “fegato”. Deriva dal latino ficatum, imitazione del greco sykotón, cioè fico. Infatti si trattava di un termine culinario per indicare una sorta di foie gras ante litteram: il fegato di animali, quali maiali e oche, ingrassati a forza di fichi. Si narra che la procedura rendesse il fegato delizioso, tanto da diventare il fegato per antonomasia. Con tanti saluti all’èpar èpatos greco.

Parola pubblicata il 30 Gennaio 2015