Tribale

tri-bà-le

Significato Proprio della tribù; tatuaggio ispirato agli stili delle popolazioni delle isole del Pacifico

Etimologia da tribù, dal latino: tribus, forse collegato a tre, quante erano inizialmente le quattro classi in cui era diviso il popolo romano.

È una parola che sarebbe rimasta felice e tranquilla a vivere nel lessico antropologico: dopotutto non sono molti altri gli ambiti in cui si parla di tribù - al netto, ovviamente, degli usi figurati. È stata l’arte del tatuaggio ad aver dato un nuovo senso a questa parola - senso che qui cercheremo di ponderare.

Certi tatuaggi molto in voga in Occidente sono liberamente ispirati ai motivi dei tatuaggi delle popolazioni delle isole del Pacifico - come i Samoani, gli Hawaiani e i Maori. Come è da sempre accaduto in tutto il mondo, presso queste popolazioni i tatuaggi hanno delle specifiche funzioni rituali; ma al di là del significato personale che ha il tatuaggio per un Occidentale, ciò che da noi rileva di questo stile delle culture del Pacifico è soltanto l’indubbio valore estetico del disegno - astratto, elaborato e allo stesso tempo essenziale. Della tradizione tribale resta ben poco, sia per la perdita del nesso con la funzione rituale originaria, sia per la pesante rielaborazione delle fantasie, che fa sì che non si possa neppure ricollegare un certo disegno ad una tradizione precisa.

Questa parola, in questo senso, si presenta vaga come poche altre; il suo collegamento con le tradizioni tribali non è più che una suggestione, un’ispirazione - che dà al tatuato un’evanescente sensazione di contatto col primitivo, e perciò col forte e col puro. Si tratta di un tipo di esperienza estetica certamente autentica, e vissuta con intenzione; però è fondata su un’impressione, non su un’indagine. E in estetica sono i buoni interrogativi a generare i buoni esclamativi.

Parola pubblicata il 15 Ottobre 2013