Biro
bì-ro
Significato Penna a sfera
Etimologia dal nome del suo inventore, László József Bíró.
Parola pubblicata il 28 Dicembre 2024
bì-ro
Significato Penna a sfera
Etimologia dal nome del suo inventore, László József Bíró.
Parola pubblicata il 28 Dicembre 2024
Agli oggetti fini stanno bene nomi raffinati e magari altisonanti; gli oggetti andanti corrono meglio con nomi spiccioli. La lingua trova i suoi equilibri: perciò scriviamo con penne stilografiche e con biro. In contrasti del genere si possono trovare storie molto interessanti.
Le penne stilografiche sono dei gioielli della tecnica e dell’estetica, che con ricerca inesausta hanno portato la nostra civiltà un passo oltre all’intingere il pennino nel calamaio. Schiusero la possibilità di una scrittura continua, quasi senza fine — oltre che tremendamente elegante.
Ma sono anche oggetti che sfruttano principi semplici — che scrivono domando gravità e capillarità nella caduta dell’inchiostro. E certe beghe che hanno sempre avuto continuano ad averle: sporcano un po’, il tratto non asciuga subito, risentono molto della variazione delle condizioni ambientali. Quindi anche il loro superamento è stato profondamente desiderato.
Il padre della penna a sfera fu il giornalista ungherese, naturalizzato argentino, László József Bíró. Come tutti scocciato dallo sporco e dai disagi delle stilografiche, con suo fratello trovò le prime soluzioni per realizzare una penna che funzionasse con strutture e principi diversi: una penna con una sfera in punta, che scorrendo prelevasse e depositasse un inchiostro viscoso e di pronta asciugatura. Fu brevettata nel Regno Unito e in Ungheria nel giugno del ‘38.
Purtroppo per lui, Biró non fu in grado di far fruttare economicamente la sua invenzione come sperava. Finì per cederla. Ma è curioso e tenero che la lingua dia a Cesare quel che è di Cesare, e che in un’antonomasia rapida e agile, tanto adatta a una pennina che si prende e perde — e che oggi è la penna, biro o non biro — sia ricordato il suo inventore. Antonomasia peraltro molto più spicciola di quanto l’ingombrante nome tecnico di ‘penna a sfera’ possa mai essere, ma molto più premurosa e netta della ‘penna’ senz’altre specificazioni. E chiediamo alla collega di passarci la biro, fra le biro in fondo alla borsa ne cerchiamo una che funzioni, e mentre ancora titubiamo la venditrice ci offre una biro per firmare. Anche se comunque…
La lingua, dandole un altro nome, si ricorda anche chi la comprò da Biró, questa invenzione, e riuscì a perfezionarla e commercializzarla come prodotto di massa (lui sì arricchendosi). Anche lui si ricorda, in modo mediato, con un’antonomasia. Dopotutto mise in vendita la penna a sfera con un marchio che appena appena tralasciava l’ultima lettera del suo cognome, che peraltro troviamo ancora oggi pure su accendini, rasoi… il valdostano naturalizzato francese Marcel Bich.