Esfiltrare

e-sfil-trà-re (io e-sfìl-tro)

Significato Di fluido, fuoriuscire da un interstizio, una fessura o simili; trarre via da un ambiente ostile, specie riferito a piccoli reparti di militari o agenti segreti

Etimologia da infiltrare, con sostituzione del prefisso es- contrario a in-.

È una parola che si fa notare; la incrociamo soprattutto nel lessico giornalistico, ed è mutuata da ambiti militari o spionistici. Ma non facciamo finta che non possa riguardare anche tubi che pèrdono.

‘Esfiltrare’ è costruito come contrario di ‘infiltrare’. L’infiltrare (spesso ‘infiltrarsi’) ha anch’esso una vocazione all’intelligence e all’idraulica, e lo conosciamo come un ‘penetrare sottilmente’ soprattutto riferito a liquidi, agenti in incognito e simili: s’infiltra l’acqua nel muro, s’infiltra una persona nostra nell’organizzazione da controllare e via dicendo. La sottigliezza, la difficoltà di entrata è determinata dal filtro, in origine panno di lana per colare i liquidi (sì, parliamo di feltro, ma dovremo sondare perbene la questione un’altra volta o gli alchimisti ce la faranno pagare).

Ci immaginiamo quindi subito che ‘esfiltrare’ prenda la dimensione dell’uscire sottilmente; e che quindi si possa parlare di come il liquore esfiltri dagli interstizi delle doghe della botte, dell’acqua che esfiltra attraverso una guarnizione stretta male, del profumo che esfiltra dalla boccetta non del tutto chiusa. Verbo già grazioso, che direziona un ‘filtrare’ altrimenti sparso, e che però è poco battuto. Infatti è specie negli altri contesti che dicevamo a farsi più usato e interessante.

Esfiltrare qualcuno significa tirarlo fuori da un ambiente ostile — in maniera mirata, discreta, sottile. Si può leggere di come il piccolo reparto rimasto isolato in territorio nemico sia stato esfiltrato con un’azione rapida e audace; si può sentire di come venga esfiltrato in extremis l’agente segreto di cui sta per saltare la copertura. Questi sono i casi più canonici — e un piccolo canone è importante, specie per parole così giovani: ‘esfiltrare’ è attestato nell’86.
Ma il significato di ‘tirare fuori qualcuno da un ambiente ostile’ è estremamente suggestivo, e lo possiamo impiegare in molti altri casi, anche con ironia. Con una scusa esfiltriamo l’amica dalla festa che langue tremendamente, l’organizzazione esfiltra l’oratore che sta venendo contestato in maniera violenta, e mi esfiltri in anticipo dalla palestra con la proposta di una colazione in pasticceria.

La matrice resta sempre quella avventurosa dell’operazione delicata e ardita, compiuta in maniera chirurgica, senza strepiti inutili, e con un’alta posta in gioco. Anche se mediata in ambiti meno rischiosi e romanzeschi, l’esfiltrare ce ne conserva l’eco e la prospettiva in maniera francamente piacevole.

Parola pubblicata il 06 Novembre 2025