SignificatoManifestare grande gioia; agitarsi; essere in rigoglio
Etimologia dal latino exsultàre, derivato di saltare ‘saltellare, ballare’, con prefisso ex- rafforzativo.
Sì, esultare significa letteralmente saltare dalla gioia, e di qui il significato generico del manifestare una grande allegrezza. Già da sé questa è una bella informazione, abbastanza suggestiva. Ma per godere della meraviglia nascosta in questa vocetta serve una sottigliezza un po’ più raffinata.
Il latino ‘saltare’ non è equivalente al nostro ‘saltare’: il significato del nostro ‘saltare’ è comunicato dal verbo latino ‘salire’. Piuttosto, quell’antico ‘saltare’ ci racconta un saltellare, un ballare gesticolando, perfino un mimare danzando. Quindi non siamo davanti a un ‘saltare dalla gioia’ (chi è che trova nel salto puro il mezzo conveniente per mostrare che è gioioso?); piuttosto siamo davanti a un ballonzolare, a un saltellare che non si tiene e che volentieri mima. Questo invece lo abbiamo in mente, abbiamo in mente la gestualità complessa - quasi una recitazione, talvolta perfino una coreografia - dell’esultanza. Salterelli, leggerezze di mossa, balletti, versi: questo è il cuore dell’esultare. Ci aggiungiamo ancora qualcosa?
Il prefisso. Qui ‘ex-’ ha una funzione rafforzativa, non vuole significare un movimento da dentro a fuori: i balli non escono dal corpo, ci stanno dentro. Però è inevitabile assaporare questo rafforzamento del ballonzolare come se fosse un traboccare. Dopotutto è l’unico modo che abbiamo per immaginare un aumento d’intensità di un’esultanza: non rendendola più veloce o scomposta, ma rendendola più energica, tracimante.
Quando al telefono mi viene data una notizia grandiosa, esulto sull’autobus nello sgomento generale; al terzo fischio dell’arbitro la squadra vittoriosa esulta insieme alla folla di tifosi; ed esultiamo quando la domenica la mamma ci annuncia il menu.
Poi nel lessico letterario ‘esultare’ può anche prendere significati diversi, come quello di saltellare senza speciali implicazioni gioiose, o quello di essere in rigoglio. Quindi esultano i grilli ed esulta il prato in aprile. Ma si tratta di usi circoscritti.
Sì, esultare significa letteralmente saltare dalla gioia, e di qui il significato generico del manifestare una grande allegrezza. Già da sé questa è una bella informazione, abbastanza suggestiva. Ma per godere della meraviglia nascosta in questa vocetta serve una sottigliezza un po’ più raffinata.
Il latino ‘saltare’ non è equivalente al nostro ‘saltare’: il significato del nostro ‘saltare’ è comunicato dal verbo latino ‘salire’. Piuttosto, quell’antico ‘saltare’ ci racconta un saltellare, un ballare gesticolando, perfino un mimare danzando. Quindi non siamo davanti a un ‘saltare dalla gioia’ (chi è che trova nel salto puro il mezzo conveniente per mostrare che è gioioso?); piuttosto siamo davanti a un ballonzolare, a un saltellare che non si tiene e che volentieri mima. Questo invece lo abbiamo in mente, abbiamo in mente la gestualità complessa - quasi una recitazione, talvolta perfino una coreografia - dell’esultanza. Salterelli, leggerezze di mossa, balletti, versi: questo è il cuore dell’esultare. Ci aggiungiamo ancora qualcosa?
Il prefisso. Qui ‘ex-’ ha una funzione rafforzativa, non vuole significare un movimento da dentro a fuori: i balli non escono dal corpo, ci stanno dentro. Però è inevitabile assaporare questo rafforzamento del ballonzolare come se fosse un traboccare. Dopotutto è l’unico modo che abbiamo per immaginare un aumento d’intensità di un’esultanza: non rendendola più veloce o scomposta, ma rendendola più energica, tracimante.
Quando al telefono mi viene data una notizia grandiosa, esulto sull’autobus nello sgomento generale; al terzo fischio dell’arbitro la squadra vittoriosa esulta insieme alla folla di tifosi; ed esultiamo quando la domenica la mamma ci annuncia il menu.
Poi nel lessico letterario ‘esultare’ può anche prendere significati diversi, come quello di saltellare senza speciali implicazioni gioiose, o quello di essere in rigoglio. Quindi esultano i grilli ed esulta il prato in aprile. Ma si tratta di usi circoscritti.