Flagizioso
fla-gi-zió-so
Significato Scellerato, iniquo, malvagio
Etimologia voce dotta recuperata dal latino flagitiosus ‘turpe, vergognoso’, da flagitium ‘misfatto, infamia’.
Parola pubblicata il 11 Luglio 2025
fla-gi-zió-so
Significato Scellerato, iniquo, malvagio
Etimologia voce dotta recuperata dal latino flagitiosus ‘turpe, vergognoso’, da flagitium ‘misfatto, infamia’.
Parola pubblicata il 11 Luglio 2025
Le parole per lo scellerato e il nefando non bastano proprio mai, a quanto pare.
Il flagizioso ci si presenta (forse letteralmente, è probabile sia la prima volta che lo incontriamo) come una possibilità particolarmente ricercata per comunicare un concetto di questa sfera — naturalmente, con le sue specificità.
Grazie al suffisso -oso capiamo che è un aggettivo, e deduciamo al volo che si tratti di qualcosa che è ricco di ‘flagizio’ — deduzione che però ci aiuta pochissimo. Col flagizio siamo davanti alla malvagità, all’atto malvagio.
Ora, il flagitium latino è il misfatto, lo scandalo stesso: è una parola che tesse insieme l’atto e la sua disapprovazione, il crimine e la sua vergogna (in maniera peraltro non dissimile dall’infamia). Insomma, il flagitium ci parla dei delitti e delle pene — ed è con tutta probabilità collegato etimologicamente col flagrum, la sferza, che diminuito si fa flagellum, e ci arriva come flagello. Possiamo metter loro accanto un flagitare (da cui deriverebbe flagitium) che significa ‘esigere, chiedere con insistenza, importunare’: si ricostruisce che questo derivi da un non attestato flàgere, col significato originario di ‘punire frustando’.
Ora, né flagitium né flagitiosus hanno continuato ad essere usati nel latino volgare, nelle lingue del popolo. Sono rimasti nei libri e sono stati presi in prestito durante la latinomania rinascimentale, a fine Quattrocento — e così otteniamo il nostro flagizio e il nostro flagizioso.
Ora, considerando in particolare il flagizioso, siamo davanti a un aggettivo che qualifica qualcosa di tremendo e deplorevole, e però lo fa essendo estremamente aulico, letterario, ricercato: l’effetto lo conosciamo, ed è preciso.
Il significato, concettualmente affilato, a livello emozionale risulta stemperato. Possiamo dire tuonando che un’azione ammantata di giustizia invece è scellerata; possiamo dire schiumando che una scelta che verrà pagata dalla parte più fragile della popolazione è infame; possiamo abbaiare quanto qualcuno sia malvagio. Invece il flagizioso si adatta a una diplomazia trasparente, che non minimizza, ma dai toni tenui, che non incendiano. L’eco lontana e pertinente del flagello aiuta a strutturarne l’immagine — il flagello stesso può essere evento rovinoso.
Così magari parleremo delle mire flagiziose di chi si presenta come investitore promettente; parleremo di politiche flagiziose che erodono diritti cardinali; di comodità flagiziose, che dietro hanno devastanti costi imposti ad altri, presenti e futuri. L’effetto è composto — dice un estremo, ma lo dice in un modo che va decifrato.
Be’, il rischio di suonare pretenziosi c’è.