Linfa

lìn-fa

Significato Liquido circolante nei vasi delle piante; liquido circolante nei vasi linfatici degli animali; figuratamente, ciò che alimenta e sostiene; acqua limpida

Etimologia voce dotta recuperata dal latino lympha ‘acqua’, dal greco nýmphe ‘fanciulla, sposa, ninfa’.

Quando diciamo che queste idee daranno nuova linfa al progetto, quando diciamo che la ricerca è la linfa dell’arte, quando diciamo che certi interessi hanno succhiato tutta la linfa di un’iniziativa piena di slancio, di che linfa stiamo parlando? Che è, la linfa?

Non è una cosa sola. E non ha una storia lineare. C’è un concetto originario — nemmeno messo troppo a fuoco — che è stato semplicemente rivisto e riletto (e anche riscritto e ridetto) in modi via via diversi. Già solo cominciare dicendo che la linfa nasce dalla ninfa ci chiarisce che ci sarà poco di chiaro ma molto di suggestivo.

Il greco nýmphe, fra gli altri, ha il significato di ‘ninfa’ — una divinità minore appartenente a schiere che popolano la natura, e che in qualche modo vi s’incarnano. Fra queste schiere possiamo ricordare le Naiadi, ninfe delle acque dolci, le Oreadi, ninfe dei monti, le Driadi, ninfe dei boschi. Il termine propriamente indicherebbe anche ‘fanciulle’ e ‘spose’, e la sua etimologia è molto incerta (forse è un termine del sostrato pre-ellenico, ma se ne discute).
In latino giunge, con un prestito proprio dal nýmphe greco, la parola lympha. In particolare lympha si afferma come termine poetico per dire ‘acqua, fonte limpida’ — c’è sotteso un riferimento per eccellenza alle ninfe delle acque.

La linfa sarebbe rimasta un modo poetico di chiamare le acque cristalline, se non fosse stato per certi usi invalsi in epoca moderna, e in ambito scientifico.
Qui, in particolare fra Sei e Settecento, ‘linfa’ inizia ad essere usato come nome per generi di fluidi vitali che scorrono in piante e animali — fluidi che in effetti abbisognavano di nomi specifici perché non erano i soliti, quelli osservati (o immaginati) da sempre. Al solito, pescare nel laghetto delle lingue classiche per tirar su la parola giusta è parsa la cosa più naturale da fare — e ad abboccare fu appunto lympha, acqua sì ma di valore speciale, personificata, divina.

In botanica la linfa, greggia o elaborata, diventa l’umore che circola nei diversi vasi della pianta; rispettivamente contiene acqua e sali minerali, o sostanze organiche nutrienti. In zoologia, la linfa diventa il fluido lattiginoso che circola nel sistema circolatorio linfatico — uno degli apparati meno noti al grande pubblico, forse perché privo delle funzioni pirotecniche, evidenti e facili da raccontare che altri vantano, ma non per questo meno rilevante.
Queste suggestioni scientifiche che insistono su un’acqua speciale, superiore, che permea un corpo, creano nell’Ottocento lo spazio semantico per la linfa come ciò che alimenta e sostiene qualcosa. Nuove iscrizioni portano linfa all’associazione; la partecipazione locale è la linfa vitale dell’iniziativa politica; e si discute di quali virtù siano la linfa di un certo sport.

Un percorso desultorio, che attraverso i secoli ha saltato fra riferimenti ed estensioni parziali in un esercizio continuo d’altezza poetica e scientifica — e che così ha lucrato il peculiare, splendido effetto di conservare la linfa enigmatica e altamente simbolica.

Parola pubblicata il 04 Gennaio 2025