Officinale
of-fi-ci-nà-le
Significato Che viene prodotto in farmacia; di pianta, che viene usato in terapie mediche
Etimologia voce dotta ripresa dal latino scientifico officinalis, derivato di officina, che attraverso un arcaico opificina nasce da opifex ‘creatore, operaio, artigiano’.
Parola pubblicata il 21 Luglio 2019
Perché le piante officinali non sono imperlate di morchia, non prosperano fra i trucioli metallici? Perché il preparato officinale non ha un incantevole odore di gomme e gas di scarico? Eppure l’officina è l’officina e la conosciamo bene, e vi ronzano le fresatrici, non le api, vi barbagliano i riflessi delle saldature, non quelle dei vasi di vetro pieni di erbe, si odono i colpi rimbombanti del martello, non quelli attutiti del pestello nel mortaio. Insomma, evidentemente l’officinale c’entra con l’officina, ma in che modo?
Come facilmente si può immaginare, il punto è che la nostra figura di ‘officina’ ha preso una piega piuttosto particolare rispetto alle potenzialità complete di questa parola, che fin dal latino è stata in grado di descrivere un genere sterminato di locali e laboratori dove variamente si compie un lavoro trasformativo e produttivo. Con una concretezza di valore splendida, il nocciolo da cui nasce l’officina è l’opifex il creatore, l’operaio, l’artigiano.
Ebbene, nel latino scientifico medievale l’officina prende il significato tecnico di laboratorio farmaceutico. La possiamo vedere come un’antonomasia scientifica: se si parla di scienza, se si parla di medicina, per officina tout court si intende quella. Perciò l’attributo di ‘officinale’ è così marcatamente collegato al mondo farmaceutico — specie a quello tradizionale — e non è invece stato applicato ai molti altri risvolti dell’officina. Per questo il lubrificante per motore non è un olio officinale.
E così come si dice officinale il preparato (volentieri in un paradigma di medicina tradizionale ed erboristica) che viene prodotto e offerto in farmacia secondo una formula fissa generale (al contrario del preparato magistrale, composto su prescrizione particolare del medico), si dicono officinali anche le piante che in questo tipo di terapie mediche sono usate. Sono i ‘semplici’ che troviamo nei ‘giardini dei semplici’ che costellano il nostro Paese: semplici in quanto elementi di base della farmacia, impiegati anche solo per il loro aroma, non sempre per intrinseche proprietà medicamentose.
Dopotutto, tante piante officinali si usano normalmente in cucina più che in farmacia. Ma non è forse anche la cucina un’officina?