Pomata

po-mà-ta

Significato Praparato cosmetico o farmaceutico molle per uso esterno

Etimologia derivato di pomo, per l’uso di aggiungere polpa di mela nella preparazione di unguenti.

Riflettere su questa parola fa sorridere. Tutti usiamo pomate d’ogni genere, pomate cosmetiche che ci rendereranno più belli, pomate medicamentose che ci guariranno, e in ogni caso sono preparati molli per uso esterno: insomma questa parola è proprio sulla bocca di tutti. E quasi tutti, nel pronunciarla, siamo ignari di evocare i pomi, le mele.

Su vari dizionari si trova richiamato l’uso antico di profumare gli unguenti con la polpa delle mele - secondo alcuni appiole, secondo altri renette, probabilmente è meglio non specificare, le discrepanze stanno nel riferimento a tempi e luoghi diversi. Ma in effetti quella dell’unguentum pomatum (qualcosa come ‘unguento melato’) è stata una categoria ricorrente nelle farmacopee, nei codici farmaceutici, e l’idea di usarne sia in virtù delle loro proprietà intrinseche (specie gelificanti, non usiamo la pectina per fare la marmellata?) sia per mitigare il puzzo ributtante degli altri ingredienti, ha avuto un certo successo. In particolare - e lo segnalo perché è eccezionalmente gustoso - il Dizionario Etimologico della Lingua Italiana riporta uno studio sulla Farmacopea universale di Lemery (fine Seicento) che rende conto di questa categoria in un trionfo di ricette a base di sugna e sego.

Delle pomate, oggi, soltanto gli specialisti sono in grado di comprendere gli ingredienti, e certo hanno tutta un’altra efficacia (almeno quelle farmaceutiche, diciamo); ma la pomata è ancora in grado di raccontarci la storia di una farmacia che sa quasi di cucina, in cui l’ingrediente determinante è noto e consueto come una mela.

Parola pubblicata il 02 Agosto 2018