Cucinare
Trent'anni di Slow Food
cu-ci-nà-re (io cu-cì-no)
Significato Preparare e cuocere il cibo; elaborare, aggiustare
Etimologia dal latino tardo cocinare, subentrato alla forma classica coquinare, derivato da coquere ‘cuocere’.
Parola pubblicata il 21 Agosto 2016
Trent'anni di Slow Food - con Slow Food
Per festeggiare i trent'anni di attività in Italia di Slow food, un ciclo sulle parole con cui pronunciare il giusto valore del cibo, il rispetto di chi lo produce, l'armonia con ambiente ed ecosistemi, i saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali.
Siamo davanti a un verbo cardine della nostra cultura, che nella sua quotidianità manchiamo di osservare con la dovuta attenzione. In effetti, a molti sfugge che proprio la consuetudine quotidiana del cucinare è uno dei caratteri più appariscenti e radicati della cultura italiana.
Questo verbo descrive una trasformazione: le materie prime, non sempre commestibili, gustose o salubri da mangiare così come sono, subiscono una preparazione che le trasforma in vivande - cioè in ciò che serve alla vita. E come subito, chiaramente e senza incertezze ci dice l’etimo di questo verbo, il processo principe di questa trasformazione è la cottura. Le disponibilità di oggi contribuiscono ad annebbiare la necessità storica del cucinare - colorandolo coi toni dell’hobby, della passione, del vezzo, del piacere estetico. Ma la produzione del cibo e la cucina sono due facce della stessa medaglia: non basta faticare per procurarsi le materie prime, si deve anche faticare per renderle fruibili.
Ad ogni modo, il fatto che una necessità biologica si traduca in un’attività culturale ed estetica è una conquista formidabile: così come siamo passati dal vestirci di pelli alle concezioni di moda ed eleganza, siamo passati da un cucinare ostico, interminabile, che doveva cavare il massimo dal disponibile, a un cucinare ponderato, attento alla salute, agli intrecci del gusto, agli esiti delle tradizioni.
Non a caso l’elusione del cucinare ricorrendo a cibi pronti è visto dai civili come una barbarie: l’atto del cucinare definisce un tempo della giornata dedicato alla cura di sé e di chi mangerà con noi, e l’alternativa è una forma di incuria.
Da notare come questo atto sia diventato metafora per il mettere insieme, l’elaborare, il trattare, l’aggiustare - tutti elementi del cucinare. Quindi il venditore lepido cucina i clienti con una simpatia irresistibile, i vari contributi vengono cucinati in un congresso, la prima bozza del romanzo è da cucinare.