Etimologia dal latino redundare traboccare, derivato da unda onda, preceduto dal prefisso red- indietro, di nuovo.
Un’etimologia sorprendente. Infatti, visto che questa parola assume comunemente il significato di ‘ripetitivo’, sembrerebbe un’onomatopea che ci dipinge il riecheggiare di uno stesso suono. Ma non è così.
Questa parola nasce dai giochi che fanno le onde dei liquidi: rimbalzando fra le sponde di ciò che li contiene, si sollevano e traboccano. Il ridondante diventa quindi il troppo pieno, l’eccessivamente ricco, il sovrabbondante; il pleonastico, nel senso di inutilmente ripetitivo, non è che una conseguenza eventuale di queste qualità.
Ad esempio, se parlo di un pasto ridondante, secondo il significato principale lo descrivo come esageratamente abbondante - anche se potrei intendere che mi hanno servito uova di antipasto, primo, secondo e dolce. Se critico uno stile ridondante, intendo bacchettarne i barocchismi esasperati - o magari voglio porre l’accento sul continuo ripetersi di medesimi concetti o figure retoriche. E se dico che una narrazione è ridondante, intendo dire che è locupletata di elementi inutili - oppure che gira su sé stessa tornando sui soliti elementi.
Questa parola cavalca quindi l’affinità concettuale fra due tronchi semantici: eccessiva ricchezza e ripetitività inutile. Un bell’intreccio di significati, che esige la nostra attenzione più sveglia.
Un’etimologia sorprendente. Infatti, visto che questa parola assume comunemente il significato di ‘ripetitivo’, sembrerebbe un’onomatopea che ci dipinge il riecheggiare di uno stesso suono. Ma non è così.
Questa parola nasce dai giochi che fanno le onde dei liquidi: rimbalzando fra le sponde di ciò che li contiene, si sollevano e traboccano. Il ridondante diventa quindi il troppo pieno, l’eccessivamente ricco, il sovrabbondante; il pleonastico, nel senso di inutilmente ripetitivo, non è che una conseguenza eventuale di queste qualità.
Ad esempio, se parlo di un pasto ridondante, secondo il significato principale lo descrivo come esageratamente abbondante - anche se potrei intendere che mi hanno servito uova di antipasto, primo, secondo e dolce. Se critico uno stile ridondante, intendo bacchettarne i barocchismi esasperati - o magari voglio porre l’accento sul continuo ripetersi di medesimi concetti o figure retoriche. E se dico che una narrazione è ridondante, intendo dire che è locupletata di elementi inutili - oppure che gira su sé stessa tornando sui soliti elementi.
Questa parola cavalca quindi l’affinità concettuale fra due tronchi semantici: eccessiva ricchezza e ripetitività inutile. Un bell’intreccio di significati, che esige la nostra attenzione più sveglia.