SignificatoNel lessico militare, vessillifero, chi porta le insegne; antesignano, chi per primo sostiene un’idea o una dottrina; pezzo degli scacchi
Etimologia dallo spagnolo alférez, che è dall’arabo al-fāris ‘cavaliere’.
Prima di osservare la ricchezza dei significati di ‘alfiere’ va notato che non è una sola parola, ma due. In particolare il nome del pezzo degli scacchi che corre in diagonale si è deformato sovrapponendosi per assonanza ad ‘alfiere’, ma derivava dall’arabo al-fil, cioè ‘elefante’ (a sua volta di origine persiana), figura che nel mondo mediorientale era usata per rappresentare questo pezzo.
Comunque, l’alfiere è un ruolo militare, essenziale specie negli eserciti di qualche tempo fa: è il vessillifero, colui che porta le insegne, gli stendardi della parte. Un ruolo che ha una forte carica simbolica, ma che non si astrae dallo scontro; anzi l’alfiere è avanti a tutti. Una parola che emerge in italiano durante il Rinascimento ma antica, che ci arriva dalla Spagna della Reconquista - e questo ci spiega il passaggio fra arabo e spagnolo.
Ora, l’essere avanzato, quasi proiettato avanti dell’alfiere, la sua funzione che lambisce quella del nunzio, ha permesso di ricorrere al suo nome per notevoli usi figurati: come è facile immaginare l’alfiere diventa colui che per primo sostiene, difende, diffonde, un’idea o una dottrina. Potremmo quindi dire che è l’antesignano, il precursore - anche se da questi si differenzia. L’antesignano era il soldato dell’esercito romano che combatteva avanti alle insegne, il precursore è chi precorre, chi precede: l’antesignano è in prima linea ma non porta le insegne come l’alfiere, che si fa carico in prima persona di portare avanti il simbolo; il precursore ha un che di pionieristico, ed è un anticipatore senza stendardi, e non annuncia un esercito.
In altri termini, l’alfiere apre materialmente e immediatamente la strada a una novità, di cui è ben conspevole e che squaderna come un vessillo - e che propugna non solo come primo, ma come maggiore: si può parlare di come l’imprenditore sia stato l’alfiere di una speciale innovazione tecnologica, del politico riconosciuto alfiere di una rivoluzione, dell’artista alfiere di una celebre corrente, dell’amico che in paese è l’alfiere del calcio a cinque.
Prima di osservare la ricchezza dei significati di ‘alfiere’ va notato che non è una sola parola, ma due. In particolare il nome del pezzo degli scacchi che corre in diagonale si è deformato sovrapponendosi per assonanza ad ‘alfiere’, ma derivava dall’arabo al-fil, cioè ‘elefante’ (a sua volta di origine persiana), figura che nel mondo mediorientale era usata per rappresentare questo pezzo.
Comunque, l’alfiere è un ruolo militare, essenziale specie negli eserciti di qualche tempo fa: è il vessillifero, colui che porta le insegne, gli stendardi della parte. Un ruolo che ha una forte carica simbolica, ma che non si astrae dallo scontro; anzi l’alfiere è avanti a tutti. Una parola che emerge in italiano durante il Rinascimento ma antica, che ci arriva dalla Spagna della Reconquista - e questo ci spiega il passaggio fra arabo e spagnolo.
Ora, l’essere avanzato, quasi proiettato avanti dell’alfiere, la sua funzione che lambisce quella del nunzio, ha permesso di ricorrere al suo nome per notevoli usi figurati: come è facile immaginare l’alfiere diventa colui che per primo sostiene, difende, diffonde, un’idea o una dottrina. Potremmo quindi dire che è l’antesignano, il precursore - anche se da questi si differenzia. L’antesignano era il soldato dell’esercito romano che combatteva avanti alle insegne, il precursore è chi precorre, chi precede: l’antesignano è in prima linea ma non porta le insegne come l’alfiere, che si fa carico in prima persona di portare avanti il simbolo; il precursore ha un che di pionieristico, ed è un anticipatore senza stendardi, e non annuncia un esercito.
In altri termini, l’alfiere apre materialmente e immediatamente la strada a una novità, di cui è ben conspevole e che squaderna come un vessillo - e che propugna non solo come primo, ma come maggiore: si può parlare di come l’imprenditore sia stato l’alfiere di una speciale innovazione tecnologica, del politico riconosciuto alfiere di una rivoluzione, dell’artista alfiere di una celebre corrente, dell’amico che in paese è l’alfiere del calcio a cinque.
Una parola piacevolissima e di grande eleganza.